Intelligenza artificiale, supercalcolo, efficienza energetica, storage avanzato e cloud, tanto cloud, da personalizzare, grazie all’intervento dei partner, in base alle diverse esigenze del mercato. Sono a dir poco sostanziosi i temi che HPE ha messo sul piatto dell’innovazione digitale che ha recentemente presentato a Barcellona in occasione di HPE Discover, l’evento dedicato a clienti e partner provenienti da tutta Europa che ha visto la partecipazione di oltre 4.600 persone.
Strategie, annunci, opportunità annunciate e dettagliate direttamente da Antonio Neri, CEO di HPE, che nello scenario della trasformazione e innovazione digitale che il mercato sta sperimentando non ha esitato ad attribuire il ruolo da protagonista primario all’intelligenza artificiale “forte della sua potenza trasformativa e della sua capacità di guidare il futuro tecnologico delle imprese. L’AI insieme alle altre soluzioni innovative possono essere il motore di un cambiamento radicale nelle aziende di tutto il mondo, in particolare in Europa, dove i temi della sicurezza dei dati, della privacy e della sovranità digitale sono sempre più al centro del dibattito tecnologico”.
Un’intelligenza artificiale il cui impatto si sta facendo sentire in ogni settore, non solo come strumento per ottimizzare i processi aziendali, ma come vero e proprio fattore che sta trasformando il panorama economico globale, il qauale sta attraversando una fase di rivoluzione, un cambiamento paradigmatico mai visto prima. “Lo step evolutivo che stiamo vivendo è simile – secondo Neri – a quello compiuto con la diffusione dei telefoni mobili o con l’introduzione del Web 1.0, ma in questo caso, l’intelligenza artificiale porta con sé un potenziale esponenziale che coinvolge tutti gli ambiti delle nostre vite quotidiane”.
Etico, sicuro e concreto. È l’approccio di HPE all’intelligenza artificiale
E HPE, con il suo approccio etico e responsabile, si propone come partner strategico per le aziende europee che vogliono integrare l’intelligenza artificiale all’interno dei loro processi aziendali, garantendo che la sua implementazione avvenga secondo i principi di privacy, con logiche human centriche di inclusività, responsabilità e di qualità.
Un impegno che non è certamente solo ideologico, ma si traduce in soluzioni pratiche e concrete che permettono alle aziende di muoversi attraverso i nuovi scenari digitali. Il vendor sta infatti sviluppando soluzioni che consentano alle aziende di adottare l’intelligenza artificiale e sfruttarne le potenzialità che offre in maniera semplice ed efficace, senza però trascurare temi di fondamentale importanza, come la sicurezza nel trattamento dei dati o la compliance alle normative locali o, ancora, gli aspetti di sostenibilità e di consumo energetico.
Ma alla base dell’AI sta la fame di potenza computazionale che questa tecnologia porta con sé. Un fronte, quello del supercalcolo, su cui HPE sta investendo con decisione, e con risultati di tutto rispetto anche a livello delle classifiche mondiali di potenza. Da qui l’annuncio dal palco della fiera di Barcellona di El Capitan, il supercomputer più veloce al mondo, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e il Lawrence Livermore National Laboratory. Un gigante della computazione ad alte prestazioni che HPE non intende farne solo vetrina, ma un esempio concreto di come il supercalcolo stia giocando un ruolo sempre più fondamentale nello sviluppo di soluzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale.
“El Capitan è destinato a svolgere un ruolo fondamentale in settori che vanno dalla ricerca scientifica alla simulazione dei materiali e dei processi industriali” puntualizza Neri, sottintendendo l’impegno del vendor nel combinare innovazione tecnologica e sostenibilità tenendo però ben presente come obiettivo la risposta alle nuove esigenze che le aziende, il mercato, il mondo scientifico stanno mostrando.
La flessibilità offerta da HPE GreenLake porta il cloud as a service e personalizzato alle aziende
Una potenza che abilita i progetti basati sull’AI, ma che nel quotidiano porta le aziende ad affidarsi al cloud, e in particolare al cloud ibrido. Sono oltre 37.000 i clienti in tutto il mondo che si stanno utilizzando GreenLake Cloud, la piattaforma di HPE che nella sua continua evoluzione risponde alle esigenze di infrastruttura ibrida delle aziende, consentendo loro di gestire il proprio cloud combinando risorse locali con quelle nel cloud pubblico, a garanzia di una maggiore flessibilità e di un controllo sui propri sistemi IT.
In tale contesto si colloca HPE Private Cloud AI, una soluzione che ha l’obiettivo di accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende, semplificando l’integrazione di strumenti AI all’interno delle loro operazioni, con un sensibile risparmio di tempo e dei costi di implementazione.
Gli annunci proseguono interessando le nuove soluzioni per l’ottimizzazione della gestione dei carichi di lavoro nelle architetture ibride. Con HPE VM Essentials, il vendor ha lanciato una nuova soluzione che semplifica la gestione delle infrastrutture IT in cloud riducendo la complessità operativa e tagliandone i costi fino a cinque volte rispetto alle soluzioni tradizionali. HPE VM Essentials è una soluzione unificata che semplifica la gestione delle macchine virtuali in ambienti ibridi, integrando sistemi esistenti con l’hypervisor HPE VME e supporta protocolli di storage, carichi distribuiti, alta disponibilità, migrazione live e protezione dati integrata.
Dati al sicuro e protetti
La centralità dei dati è stata ulteriormente sottolineata da HPE con l’introduzione di soluzioni avanzate per lo storage, in particolare con la piattaforma Alletra Storage, che integra tecnologie di ultima generazione per la gestione e l’elaborazione dei dati in modo efficiente dall’edge, al core, fino al cloud.
Dati dalla cui sicurezza non si può prescindere nella maniera più assoluta. Il tema della sicurezza dei dati è infatti stato un altro punto la cui importanza è stata evidenziata nello speech di Antonio Neri: “L’attenzione sulla protezione e sulla sovranità dei dati si è intensificata, soprattutto nel contesto europeo dove le normative come il GDPR impongono vincoli stringenti sulle modalità di gestione dei dati”.
Su questo fronte HPE ha annunciato nuove opzioni di gestione disconnessa per il suo cloud privato, rispondendo così alla crescente esigenza di proteggere i dati sensibili in ambienti normativi complessi. Le soluzioni di HPE permettono alle aziende di mantenere il pieno controllo dei propri dati, garantendo al contempo la conformità alle leggi locali e alle normative specifiche del settore. Un approccio particolarmente apprezzato dalle aziende europee, costantemente alla ricerca di soluzioni che possano garantire la sicurezza e la sovranità dei propri dati senza interferire con l’efficienza operativa.
Collaborazioni strategiche per portare l’AI nelle aziende
Ma l’impegno di HPE non riguarda solamente la proposizione delle proprie tecnologie, ma si estende al coinvolgimento di partner internazionali, con l’obiettivo di creare un ecosistema di partner globali per portare i benefici dell’AI generativa direttamente alle aziende. Su questa linea sta l’accordo di partnership con Deloitte, ingaggiata per fornire soluzioni chiavi in mano per le aziende che desiderano integrare tecnologie emergenti.
HPE sta, infatti, lavorando a stretto contatto con partner internazionali proprio per garantire che le sue soluzioni possano essere implementate rapidamente e facilmente, identificando interlocutori preferenziali che possono essere di riferimento senza che le aziende clienti debbano affrontare la complessità derivante dalla gestione di più fornitori tecnologici.
Un approccio di integrazione end-to-end che permette alle imprese di concentrarsi sull’applicazione della tecnologia, lasciando che siano i partner di HPE a gestire la parte tecnologica e infrastrutturale. Anche perché, attualmente, l’impiego dell’intelligenza artificiale e l’adozione del cloud stanno chiedendo competenze tra le aziende che attualmente non ci sono o non sono sufficienti: il capitale umano sta diventando sempre più essenziale per poter sfruttare i benefici che il cloud e l’AI prospettano.
Neri su questo argomento ha sottolineato l’importanza di sviluppare competenze specifiche nell’ambito dell’AI, suggerendo che “in futuro, ogni professionista dovrà possedere una “specializzazione secondaria” sull’intelligenza artificiale, indipendentemente dal settore in cui opera. Che non significa diventare esperti in intelligenza artificiale, ma capire come utilizzare questi strumenti per migliorare i processi aziendali e l’esperienza del cliente. L’integrazione dell’AI nelle attività quotidiane delle imprese, infatti, non si ferma alla tecnologia, ma implica un vero e propriocambiamento culturale e organizzativo, che HPE sta cercando di facilitare attraverso la formazione e il supporto costante”.
Iniziative e annunci che vogliono posizionare HPE non solo come fornitore di tecnologie ma vero e proprio partner per le aziende che intendono disegnare il proprio futuro attraverso la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale. Tecnologie sì, ma che devono essere adottate coscientemente e in maniera semplificata, anche con il ricorso all’aiuto di partner che sappiano utilizzarle per trarre il massimo beneficio per le proprie aziende clienti.