Sovrapponendo su uno strato di silicio dell’arsenuro di gallio, la società ha creato una sostanza capace di dar vita a chip poco costosi e ad altissime prestazioni. Tuttavia, non è ancora ben chiaro se Motorola continuerà la propria attività nel mercato dei microprocessori
Una settimana fa Ibm ha annunciato di avere
realizzato il primo circuito basato sui nanotubi di carbonio, tecnologia che Big
Blue definisce come il più accreditato successore del silicio. Ma ora arriva la
risposta di Motorola, che punta sul più tradizionale arsenuro di gallio quale
elemento base delle prossime generazioni di chip.
Questa sostanza, che è già ampiamente impiegata
nella realizzazione dei circuiti per player Dvd e dispositivi per le
comunicazioni e laser, consente di produrre processori che sono 40 volte più
rapidi di quelli al silicio ma che, allo stato attuale delle cose, sono anche
più fragili e costosi. Motorola però sostiene di avere trovato il modo per dar
vita a chip molto più resistenti e a costi decisamente più contenuti. Ma non
solo. I nuovi chip basati sull’arsenuro di gallio presenterebbero anche una
forte resistenza alle radiazioni e alle alte temperature, il che ne farebbe
l’ideale per impieghi di tipo militare o nelle applicazioni di tipo
satellitare.
A onor del vero, grazie a questa tecnologia il
vecchio silicio non andrebbe a morire ma rinascerebbe a nuova vita quale
supporto su cui alloggiare il nuovo semiconduttore basato sull’arsenuro di
gallio. Questo consentirebbe di avere un prodotto che è circa dieci volte meno
costoso dell’arsenuro di gallio puro e quindi, come risultato, potrebbe vedersi
un calo anche nei prezzi di alcuni dispositivi di elettronica di consumo, come
potrebbero essere proprio i Dvd player.
Motorola ha annunciato di essere prossima a poter
produrre wafer da 8″ e 12″ costituiti da un mix di silicio e arsenuro di gallio.
Ma ha anche annunciato che i propri ricercatori stanno già lavorando su una
nuova sostanza, il fosfuro di indio su silicio, che si porrebbe sullo stesso
piano dell’arsenuro di gallio in termini di prestazioni e costo. Le due sostanze
potrebbero perciò essere utilizzate anche in concomitanza.
La notizia è interessante e la tecnologia messa a
punto da Motorola potrebbe essere un valido antagonista ai nanotubi i Ibm nella
corsa verso la definizione del successore del silicio. Rimane però un fatto,
ossia se Motorola proseguirà a investire, e quindi a mantenere una divisione,
nel segmento dei semiconduttori. Infatti, ultimamente si sono fatte sempre più
serrate le voci di una possibile uscita dal settore da parte dell’azienda
statunitense a causa dell’andamento troppo altalenante del mercato.
Comunque sia, a marchio Motorola o meno, i primi
prodotti basati sulla nuova tecnologia, degli amplificatori per telefoni
cellulari, dovrebbero vedere la luce nei primi mesi del prossimo
anno.