La start up propone un software in grado di virtualizzare le risorse di più server x86 in un datacenter. Una sfida per Vmware?
Si profila all’orizzonte un nuovo concorrente per Vmware, la sussidiaria di Emc che rappresenta un nome indiscusso nel campo della virtualizzazione su sistemi x86. Lo sfidante si chiama Virtual Iron Software ed è una start up americana che promette di portare la tecnologia di virtualizzazione su più ampi livelli, partendo da ambienti Intel che utilizzano Linux.
Allo scopo, la società ha sviluppato un software, chiamato Vfe 1.0, in grado di gestire le operazioni di processing e le prestazioni su più server connessi all’interno di un data center, trattando le varie risorse come se fossero computer singoli virtuali o, banalmente parlando, mattoncini di Lego da manipolare a seconda delle esigenze. Un’ottica in linea con il grid computing e diversa, dunque, da quella dei prodotti di virtualizzazione come Wmware, pensati per suddividere un singolo box x86 (prevalentemente a una, due o quattro vie) in partizioni virtuali su cui far funzionare differenti sistemi operativi.
Vmware, da parte propria, pone qualche dubbio circa l’utilità di una tale tecnica (che avrebbe un senso di applicabilità con grandi sistemi multiprocessore, dalle 8 vie in su) in ambienti Intel based.
Nell’attesa di vedere come evolverà la tendenza tecnologica, una cosa è certa: la virtualizzazione sta diventando un elemento essenziale nei piani di sviluppo degli stessi produttori di chip. In questo senso, è da leggere la recente decisione di Amd di ottimizzare il prodotto open source Xen per la propria piattaforma Amd64. E secondo alcuni analisti sarebbe proprio Xen a rappresentare la principale minaccia per Vmware.