A colloquio con Tim Coulling, che in Canalys segue lo sviluppo del comparto. Oltre 25 milioni di dispositivi nel 2014. La chiave per entrare nelle imprese.
È una crescita esplosiva quella prevista per il mercato dei Pad, comunque lo si voglia declinare.
È questo un assioma sul quale si stanno allineando tutte le società di analisi di mercato, che cominciano anche a tracciare qualche bozza previsionale.
Lo ha fatto, ad esempio, la scorsa settimana a Barcellona Canalys, in occasione del forum dedicato al canale europeo.
I numeri parlano chiaro.
Per il mercato dei notebook le crescite non sono destinate a fermarsi. Il 2010 dovrebbe chiudersi, in Emea, a 67,8 milioni di unità vendute, destinate a diventare 77 il prossimo anno, fino a superare i 103 milioni di unità alla fine del 2014.
Diverso, invece, lo scenario che si profila all’orizzonte per i netbook.
Sempre limitatamente al mercato Emea, l’anno dovrebbe chiudersi a 14,4 milioni di unità vendute. Crescerà ancora, se pure a ritmi più contenuti, il prossimo anno, con una chiusura prevista a quota 15,6 milioni, mentre il declino sarà evidente alla fine del 2014, quando il comparto scenderà a 12,3 milioni di unità.
L’effetto esplosivo si registrerà però sui Pad, grazie anche all’arrivo sulla scena di player differenti da Apple, finora incontrastata con il suo iPad.
I 4 milioni di unità vendute di fine 2010 sono destinati infatti a salire a 11,6 milioni alla fine del prossimo anno, per arrivare ai 19 di fine 2012. E nel 2014 il totale dovrebbe attestarsi sui 25,6 milioni di pezzi.
”Previsione conservativa ” sottolinea per altro Tim Coulling, che in Canalys segue proprio questo comparto.
Il punto, tuttavia, non è cercare di immaginare quanti Pad verranno venduti, ma dove andranno e chi li utilizzerà.
”Finora – prosegue Coulling – – è evidente che la spinta all’acquisto di Pad venga principalmente dal mondo consumer. Le aziende, per il momento, non guardano ancora a questo form factor. Senza dimenticare poi, elemento ancora più determinante, che al momento manca ancora un supporto sistematico alle applicazioni di classe enterprise”.
C’è un però, tuttavia, che porta Coulling a enfatizzare il suo ”Finora”.
Secondo l’analista non bisogna trascurare quell’effetto consumerizzazione che sta gradualmente portando nel mondo del lavoro strumenti ed esperienze tipiche del mondo consumer.
”La user experience è e sarà determinante. Sarà la domanda di poter replicare anche negli strumenti di lavoro la stessa esperienza sperimentata nella vita privata con i Pad a far nascere la domanda all’interno delle aziende. La proliferazione dei dispositivi creerà inevitabilmente il gancio verso le imprese, con una conseguente richiesta ai dipartimenti It di supporto per le attività più comuni, da Exchange alla gestione ed editing dei documenti”.
Canalys prevede dunque un ingresso dei Pad dalla porta posteriore delle imprese, portati cioè dai privati.
”Sanno poi le applicazioni a creare il differenziale. Ed è qui che si giocherà la vera partita, con un importante coinvolgimento di partner e sviluppatori nell’indirizzare correttamente il mercato, senza trascurare elementi fondamentali come la sicurezza”.
I Pad come piattaforma di business, dunque?
”Possibile, certo. A patto che si identifichino correttamente le Enterprise Application che ne guideranno lo sviluppo”.
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