In poco meno di due anni, sostiene Gartner, il personal cloud prenderà il posto del personal computer, come hub per la vita digitale dell’utente finale.
Cinque tendenze che si riassumono in un unico assioma finale: il regno del personal computer è giunto al tramonto e nel giro dei prossimi due anni toccherà al personal cloud prendere il ruolo centrale nelle vite digitali degli utenti.
Lo sostiene Gartner, sottolineando come il personal cloud stia di fatto dando il via a una nuova era, nella quale gli utenti godranno di livelli di flessibilità non conosciuti in precedenza, con ricadute positive sia in termini di produttività, sia in termini di soddisfazione.
Perché questo percorso si compia in modo ottimale, tuttavia, è importante che le aziende ripensino il modo in cui rendono disponibili applicazioni e servizi ai loro utenti.
Il focus, sostiene Gartner, si sposta dal solo personal computer a un numero crescente di dispositivi, che includono smartphone, tablet e altri dispositivi, con il cloud a fare da collante tra i dispositivi e i servizi che l’utente utilizza.
Lasciando da parte definizioni (che sia lecito o meno chiamarla era post-pc ci sembra questione accademica, ndr), nella visione di Gartner l’avvento della nuova era sarà accompagnato dall’affermarsi di una serie di fattori che finiranno per allinearsi.
Al primo posto Gartner colloca la consumerizzazione. È un fenomeno, spiega, di cui si parla da almeno dieci anni. Ma ciò cui stiamo assistendo oggi è una vera e propria nuova onda: rispetto al passato, gli utenti hanno acquisito maggiore consapevolezza sia nell’utilizzo sia nelle aspettative relative alla tecnologia. Non solo. Sono entrati in scena i social network, gli utenti hanno accesso a device mobili sempre più potenti e sono diventati essi stessi innovatori, grazie a una visione sempre più democratica della tecnologia che rende disponibili a tutti gli stessi strumenti.
Il secondo fenomeno guida sarà la virtualizzazione, cui Gartner attribuisce il merito di aver incrementato e migliorato la flessibilità, liberando, in un certo senso, le applicazioni dalle peculiarità dei singoli dispositivi e dai legami dei diversi sistemi operativi, piattaforme, architetture.
Il terzo fenomeno è la cosiddetta App-ification, ovvero il passaggio dalle applicazioni alle App. Questo fenomeno implica un cambiamento radicale non solo nelle abitudini di utilizzo, ma anche nella modalità in cui le applicazioni sono scritte e gestite negli ambienti aziendali. Le App, per altro, corrispondono al nuovo bisogno di flessibilità, potendo essere usate, in diverse declinazioni, su molteplici dispositivi dallo stesso utente, senza problemi di congruità.
Il quarto fenomeno è la nuvola stessa, con i suoi corollari di disponibilità e flessibilità: gli utenti possono accedere alle risorse di cui hanno bisogno in modalità self service in qualunque momento.
Il quinto e ultimo fenomeno, infine, è la mobilità. Ovunque e in qualunque momento è il paradigma, coniugato con nuove interfacce, sensibili al tatto, al gesto, al riconoscimento vocale, che abilitano un livello sicuramente superiore di libertà.
In conclusione, secondo Gartner ci stiamo avvicinando al momento in cui le specifiche dei dispositivi saranno sempre meno rilevanti rispetto al valore dei servizi ai quali consentiranno l’accesso.