Alla recente edizione di productronica è emersa soddisfazione tra gli operatori, pur in un contesto ridotto rispetto allo scorso anno. L’innovazione è un imperativo
La recente edizione di productronica, appuntamento internazionale per il settore dell’elettronica, ha chiuso nel segno della soddisfazione; una sensazione che non può che essere di buon auspicio, considerando il clima che sta accompagnando questo anno di difficoltà, non solo per il settore industriale in generale ma anche per quello espositivo.
In controtendenza con quanto comunicato la scorsa primavera, periodo in cui le autorità di Messe München non speravano di ottenere più di un migliaio di spazi venduti, a partire da giugno la corsa alle prenotazioni tardive si è fatta sentire, permettendo all’ente organizzatore di uscire dignitosamente da una prova difficile. Non si pensi però che non ci siano state riduzioni consistenti: 28.000 visitatori sui quasi 40.000 dell’edizione precedente, 1126 stand espositivi venduti contro i 1500 di productronica 2007. Una contrazione del 25%. A ciò si aggiunge la riduzione degli spazi utili (75.000 mq contro i 110.000 mq dell’edizione 2007, corrispondenti a sette padiglioni su dieci). Ma poteva andare peggio. Le aziende si sono accontentate di spazi meno vistosi, ma si sono comunque presentate in forze.
Cauto ma reale ottimismo
Così come dichiarato da Klaus Diettrich, direttore generale di Messe München “productronica ha naturalmente risentito della situazione economica. Comunque, visto il suo ruolo di manifestazione fieristica nonché di sismografo per gli sviluppi dell’industria elettronica, l’edizione di quest’anno ha permesso di gettare lo sguardo sul futuro del settore con maggiore ottimismo rispetto al recente passato.”
“Abbiamo la sensazione che il mercato abbia iniziato a stabilizzarsi e che ci siano segni di una vaga ripresa – ha confermato Berndt Schenker, direttore vendite della tedesca Ersa GmbH -. In occasione della fiera abbiamo concluso dei contratti di vendita con clienti provenienti da diversi paesi stranieri”. Infatti le presenze straniere a Monaco sono state consistenti (ben 30 paesi rappresentati), soprattutto gli italiani, mai così tanti come quest’anno.
Stefano Germani, Financial Manager di i-tronik, conferma il clima di soddisfazione. “Molte aziende hanno scelto spazi meno vasti per presentare i prodotti, ma ciò non ha affatto influito negativamente sul successo dell’evento. Quello che abbiamo notato è che i visitatori e i contatti importanti che abbiamo ottenuto hanno premiato principalmente i prodotti con alto contenuto di innovazione”.
Innovare è d’obbligo
Non è un caso se lo slogan di productronica 2009 è stato “innovation oder tod”, innovazione o morte. A fianco delle classiche tematiche della fiera, un particolare accento è stato infatti posto su temi meno classici: dalla produzione elettronica a livello micro e nanometrico alla produzione di elementi fotovoltaici, dai sistemi d’automazione per l’industria elettronica alla produzione di componenti ibridi. Opportunità già viste in precedenza, ma che quest’anno hanno acquisito un’importanza centrale. Productronica 2009 è stata anche l’occasione per introdurre il primo appuntamento del cosiddetto “munich electronic summit”. Si tratta del primo punto d’incontro a livello internazionale per i presidenti e amministratori delle più importanti aziende mondiali dell’industria elettronica contrassegnato quest’anno dal titolo “Innovation as driving force for survive the current crisis”.
Dall’innovazione all’automazione produttiva
Parte essenziale dell’evento di Monaco è stato il Forum per l’innovazione, appuntamento ormai classico della fiera bavarese. Quest’anno si è discusso di argomenti avanzati, dalla tracciabilità al roadmapping tecnologico, dall’elettronica organica al concetto di “auto-organizzazione produttiva”, quest’ultimo vera novità dell’evento.
Sviluppato come area espositiva e denominato Sopro (Self Organizing Production), il concetto di auto-organizzazione produttiva è un’idea innovativa, che permette alle diverse parti della linea di produzione di colloquiare automaticamente fra loro. Si tratta di macchine che si relazionano l’una all’altra evitando di dipendere esclusivamente dall’operatore umano, automatizzando i processi. Le proposte sono state molte, soprattutto nelle applicazioni pratiche per l’industria della produzione elettronica.