Il modello a sottoscrizione di Red Hat vuole favorire il cambiamento nell’uso del software.
Abbiamo chiesto a Gianni Anguilletti, Country Sales Manager di Red Hat Italia di esprimersi sul modo in cui le imprese italiane si dovrebbero orientare alla ripresa delle attività di settembre.
Gli abbiamo posto tre domande, una a sfondo tecnologico, una di tenore economico-finanziario e una di stampo previsionale.
Su quale investimento tecnologico, in termini di soluzioni e prodotti, dovrebbero puntare le imprese italiane, alla ripresa di settembre, per riuscire a ottenere un risultato concreto e apprezzabile in termini di Roi?
In questo momento le aziende si trovano di fronte ad una serie di problemi che necessitano di interventi determinati e coraggiosi per la loro soluzione ma, al tempo stesso, la situazione incoraggia la valutazione di tecnologie e processi alternativi che possono consentire alle aziende stesse di dotarsi di quella efficienza operativa e agilità competitiva che saranno indispensabili per superare l’attuale crisi ma, ancora di più, per competere con successo sul mercato una volta che questa verrà superata.
In particolare sono convinto che le tecnologie Open Source siano in grado di fornire risposte concrete ed esaustive alla contraddizione che si trovano ad affrontare i responsabili dei sistemi informativi ai quali viene regolarmente chiesto di erogare servizi sempre più efficienti, puntuali, affidabili, innovativi e a supporto delle iniziative dell’azienda, ma con investimenti di risorse finanziarie e umane sempre minori.
Quali servizi, anche finanziari, possono consentire loro di optare per l’investimento giusto allo scopo?
Un aspetto interessante dal punto di vista finanziario relativo ai servizi che Red Hat eroga a supporto delle tecnologie open source è rappresentato dal fatto che questi vengono resi disponibili ai clienti sotto forma di sottoscrizione snnuale o pluriennale.
Tale modello è stato progettato per semplificare e rendere il più flessibile ed efficiente possibile l’uso del software distribuito dalla nostra società.
È contraddistinto da tre caratteristiche principali.
Economicità: dato che il concepimento delle applicazioni è open source, i costi di sviluppo aono virtualmente distribuiti su centinaia di migliaia di programmatori, con un ovvio benefico impatto sui costi finali per l’utente che si trova a sostenere solo quelli relativi alle attività di supporto.
Flessibilità: il numero di sottoscrizioni può essere modificato a seconda delle necessità, a differenza di un modello di acquisizione software tradizionale in cui ciò che è stato acquistato è difficilmente migrabile da una piattaforma ad un’altra o disinstallabile.
Qualità: per meritare il rinnovo di un contratto di sottoscrizione, è necessario dimostrarne costantemente il valore.
In conseguenza di ciò, in che modo dovrebbero orientarsi alla pianificazione del budget tecnologico per il 2010?
Pianificando l’adozione dell’open source negli ambiti in cui questo tipo di tecnologie ha ampiamente dimostrato la sua validità economico e funzionale. Tipicamente: sistema operativo, middleware, database, Cms.
E poi prevedendo il coinvolgimento di società competenti nell’implementazione ed integrazione delle applicazioni open source. Queste organizzazioni devono essere membri influenti e stimati della comunità che partecipano attivamente al processo di sviluppo facendosi carico di interpretare le esigenze delle aziende per fare in modo che la comunità stessa possa poi tradurle in codice. Ancora più importante è la loro funzione verso gli utenti, ai quali debbono garantire, attraverso efficienti metodologie di erogazione, la fruibilità delle applicazioni in ambiti mission e business critical.