Guido Porro, Amministratore delegato Dassault Systèmes ha fatto con noi il bilancio di un anno vissuto all’insegna della crescita economica e del virtual twin.
Per individuare le le cose buone che sono rimaste degli anni 80, come invitava a chiedersi un motivo pop, abbiamo ricevuto oggi due solidi indizi.
Il primo dice che il seme della trasformazione digitale, che ha germogliato gli scorsi anni e ora si sviluppa, è stato messo a terra in quel periodo.
E il secondo indica che ciò che in quegli anni chiamavamo indotto, ora torna prepotentemente in auge, all’insegna sempre di un digitale che sa trasformare le economie, i paesi, il modo di produrre, le città, le persone. E 40 anni fa, esattamente negli anni 80, nasceva Dassault Systèmes.
Ma andiamo con ordine.
Se ci astraiamo dal fattore pandemico e ci soffermiamo solamente su quello numerico dei rendimenti commerciali, possiamo dire, con le parole dell’amministratore delegato Guido Porro, che gli ultimi due anni sono stati “straordinari per Dassault Systèmes, soprattutto l’ultimo, il 2021, è stato di crescita in doppia cifra: +30%. Il 2021 risulterà esswere il miglior anno da che Dassault Systèmes è stata fondata in Italia dal punto di vista del nuovo business creato“.
A inizio anno ha spiegato Porro, è cresciuto il business a volume, quello generato da Solidworks, generato dal business delle Pmi agili, innovative, internazionalizzate, con struttura finanziaria solida, di area industriale e medical device. Nella seconda parte dell’anno si sono mosse le grandi aziende, che hanno aspettatto le certezze del PNRR e che mirano al business infrastrutturale.
Si è mosso positivamente il settore healthcare: “Abbiamo imboccato una via che ci caratterizzerà nei prossimi 10 anni – ha spiegato la direttrice marketing Chiara Bogo -: il virtual twin del corpo umano. Sono stati fatti investimenti, relazioni con i centri di ricerca per migliorare la qualità di vita del paziente: simulazioni dei medical device per cambiare il modo di fare gli interventi“.
In Italia, ha osservato Porro, abbiamo 15mila clienti. Sono state assunte 30 persone e altre 20 ne stanno entrando. Il che ci consente di dire che “se Dassault Systèmes va bene, se la 3DExperience ha impatto, significa che la digitalizzazione in Italia c’è”.
Dal PNRR una doppia spinta digitale
Il business ha ricevuto due impatti del PNRR: uno psicologico, perché carta canta: “il PNRR ci ha detto, per iscritto, che si può fare la space economy, che si investe sull’idrogeno. Noi ci siamo“, ha detto Porro.
E nelle infrastrutture il digitale è il tema che consente di dire che il virtual twin è appilicabile ovunque: “Ricordate il digital mockup di metà anni 80? Noi veniamo da li“.
Il secondo impatto è la piattaforma, 3DExperience: “ci stiamo lavorando dal 2012. 3DS consente di passare da un processo a un altro, dal marketing alla produzione, in tempo reale“.
A questo si aggiunge anche un processo di democratizzazione forte nelle Pmi generato dal PNRR. Mentre le grandi imprese stanno diventando aziende di sistema, ossia si stanno prendendo il ruolo guida, quello che esisteva negli anni 80, e che, appunto, chiamavano indotto.
“Molti nostri grandi clienti – ha detto Porro – stanno adottando la nostra piattaforma e fanno in modo che la loro value chain faccia lo stesso”.
Noi ci mettiamo contenuto, virtual twin, e buona logica, la piattaforma integrata.
Abbiamo la convinzione che la nostra tecnologia contribuisce alla crescita del Paese.
Per Chiara Bogo la tecnologia Dassault Systèmes, che è nata nel settore aerospazio e automotive, si apre a tutti i settori industriali. E ora il virtual twin si mette a disposizione anche della sostenibilità. “L’agenda 2030 – dice Bogo – detta una sostenibilità che vede la riduzione delle emissioni, ma anche la riduzione della povertà, l’aumento dell’istruzione e la qualità della vita nelle città. Il virtual twin può far raggiungere questi obiettivi, contribuendo a migliorare il patrimonio del costruito italiano nel senso degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. I 15 miliardi per la qualificazione degli edifici previsti dal PNRR possono essere messi a valore dal virtual twin, per simulare le diverse soluzioni di qualificazione energetica. Tecnicamente la nostra virtual twin experience si innesta sulla piattaforma 3DS per creare gli ecosistemi che servono per superare le barriere e fare concretamente i distretti“.
Il lusso dell’errore di Dassault Systèmes
Per un sano prosieguo di una trasformazione digitale che sappia valorizzare suo patrimonio genetico degli anni 80, Guido Porro si augura “che lo spirito di collaborazione possa aumentare nelle nostre aziende, e che lo possa fare senza gelosie, incomprensioni“, viste come ottusità che ostacolano lo sviluppo, della società e del business.
Non solo: “concediamo ai colleghi di sbagliare. In Italia dobbiamo avere la cultura dell’errore. E queste sono due cose che hanno a che fare con la nostra piattaforma: 3DS fa collaborare, e il virtual twin consente di simulare lo sviluppo di processi e di concedersi il lusso dell’errore“.
Sono cose che abilitano l’ambiente creativo che apre nuovi business model. L’esempio di Canoo, la macchina elettrica che è nata da zero in 18 mesi, e che è stata creata da chi non ha fatto mai autoveicoli, come i manager Nestlé. Come hanno fatto? “Hanno usato il nostro virtual twin“.