Luca Rodino, Responsabile per il mercato italiano di SiteGround, spiega quanto conta in un’economia sempre più globale la collocazione di un data center e illustra i vantaggi della decentralizzazione rispetto a un data center unico e centralizzato.
La rapida digitalizzazione, unita alla continua produzione di grandi quantità di dati da proteggere e gestire e alla costante ricerca di flessibilità e scalabilità hanno portato le aziende a rivedere in modo significativo il ruolo del data center.
Secondo la definizione tradizionale, quando parliamo di data center, intendiamo una sala macchine che ospita al suo interno server, storage e tutte le apparecchiature che consentono di governare i processi, le comunicazioni e così come i servizi che supportano qualsiasi attività aziendale. Si parla quindi di strutture che garantiscono un funzionamento continuo 24/7/365 di qualsiasi sistema informativo.
Le aziende, soprattutto quelle che offrono servizi ai loro clienti, si sono orientate verso i data center principalmente per la necessità di archiviare o garantire un flusso di dati che ormai, anche in base alle ricerche di Osservatori Digital Innovation, supererà nel giro di pochi anni quota 35 Zetabyte. Ma, come spesso accade, le società non si accontentano facilmente e le richieste di nuove idee o soluzioni a diverse problematiche si fanno di giorno in giorno sempre più in crescendo.
Oggi, i provider hanno la necessità di garantire ai propri clienti servizi performanti, accessibili con semplicità e sempre disponibili. Per questo motivo, il concetto di un singolo e centralizzato data center, per quanto innovativo, pare già ormai obsoleto. Se le aziende vogliono rispondere proattivamente a questa problematica, una soluzione da prendere in considerazione è quella di affidarsi a data center localizzati e decentralizzati, creando una vera e propria rete.
Decentralizzazione rispetto a un data center unico e centralizzato
L’ubicazione fisica della macchina su cui è ospitato un sito web influisce sulla velocità di caricamento del sito stesso. Più il server è vicino all’utente, più veloce è il caricamento del sito e minore è lo spreco di denaro e di energia per la trasmissione. Un sito web che si carica rapidamente offre una migliore esperienza all’utente e tale velocità influisce direttamente sulle decisioni di acquisto di quasi il 70% dei consumatori. Quindi, quando si tratta di web hosting, è tutta una questione di posizione.
Supponiamo per esempio di dover consegnare un messaggio a un amico e di doverlo fare di persona. Sarebbe molto più facile consegnare il messaggio se il nostro amico abitasse proprio in fondo alla strada, piuttosto che pagare un biglietto aereo e passare ore in aeroporto e su un volo transcontinentale per trasportarlo. Lo stesso discorso vale per i dati di un sito web. Essi impiegano più tempo a raggiungere il vostro device quando risiedono su un server a mezzo pianeta di distanza.
Di conseguenza, l’ubicazione fisica del server di un sito influisce direttamente sulle prestazioni del sito stesso, ovvero sulla velocità di caricamento delle pagine. I proprietari di un sito avranno maggiori possibilità di offrire un caricamento veloce delle proprie pagine ai visitatori locali. Proprio come un biglietto aereo costerebbe di più di una rapida passeggiata in strada, i data center situati più lontano dai visitatori del sito web comportano un aumento delle spese. Scegliendo un data center vicino, si ridurranno al minimo i costi di gestione.
Riduzione dell’impatto ambientale
Un ulteriore aspetto da affrontare riguarda l’impatto ambientale dei data center. La scelta della sede ha un’influenza diretta sulle emissioni di carbonio. Questa responsabilità ricade in gran parte sul proprietario del centro dati o del server stesso, ma i consumatori sono ormai esperti nel valutare l’impegno verso l’efficienza energetica di qualsiasi potenziale fornitore di web hosting. Un host che spinge per l’aumento dell’hardware non sta tenendo conto dell’impatto ambientale.
Infatti, vi è la tendenza a risolvere i problemi aggiungendo nuovi hardware. Piuttosto che aggiornarli, si tende a pagare in più per un servizio dedicato o ad aumentare la dotazione di CPU. Queste azioni non sfruttano a pieno il potenziale dei server che, spesso, vengono sottoutilizzati in modo significativo, arrivando a sprecare fino all’80% della loro capacità.
Aggiungere altri hardware non è una soluzione eco-sostenibile a lungo termine, rispetto all’ottimizzazione delle risorse disponibili, sia all’interno del singolo data center che tra data center differenti. Creare una rete di data center distribuiti sul territorio, per un singolo hosting provider può consentire un migliore utilizzo delle riscorse a disposizione, abbinato a un servizio al cliente di livello superiore.