Adobe ha lanciato nuove funzionalità di Data Governance per aiutare le aziende a gestire in modo corretto e conforme i dati aziendali e dei clienti nella Adobe Experience Platform.

È Adobe stessa a illustrare il contesto in cui strumenti di questo tipo stanno assumendo un’importanza cruciale per le aziende.

I dati sono oggi al centro del processo decisionale aziendale e renderli disponibili ai dipendenti e ai team di lavoro, per potenziare le vendite, il marketing, l’It, l’assistenza clienti e altri comparti, aiuta ad avere successo nel business e a rispondere alle esigenze dei clienti.

Tuttavia, ciò comporta anche importanti sfide dal punto di vista della data governance. L’aumento a dismisura dei dati aziendali e dei clienti, combinato a quello dei dipendenti che hanno bisogno di accedervi per svolgere al meglio il proprio lavoro, ha reso la cosiddetta “data stewardship”  una responsabilità importante per le organizzazioni di oggi.

Spesso, inoltre, il “data steward” non è rappresentato da un’unica figura all’interno dell’organizzazione, ma piuttosto da una combinazione di responsabili It, di conformità e legali, che lavorano insieme per elaborare le policy aziendali per la governance e l’utilizzo dei dati.

La Adobe Experience Platform, la piattaforma della casa di San Jose dedicata alla gestione della customer experience, si basa sulla gestione dei dati dei clienti, per cui Adobe ha seguito da vicino e con molta attenzione l’evoluzione di queste problematiche.

Ed è per rispondere a queste necessità delle aziende che ora la società ha introdotto nuove funzionalità di data governance all’interno della Adobe Experience Platform.

Queste funzionalità consentono ai data steward, cioè coloro che gestiscono la data governance all’interno delle proprie aziende, di applicare le policy di utilizzo dei dati nella piattaforma Adobe, classificando i dati stessi mediante le etichette disponibili in Adobe Experience.

I data steward possono, ad esempio, contrassegnare la geolocalizzazione esatta come “informazione sensibile” e indirizzo e-mail, nome e cognome come “informazioni di identificazione personale” (PII, personally identifiable information), per poi impostare parametri che indicano come ciascun tipo di dato o etichetta può essere utilizzato dagli altri dipendenti.

Adobe sottolinea che, se da un lato è probabile che la maggior parte delle aziende abbia investito in una certa misura nel data labeling, molte potrebbero non disporre di un metodo per garantire che i dati vengano gestiti correttamente, al momento dell’utilizzo. Con Adobe Experience Platform, i data steward possono invece classificare, creare criteri per bloccare i dati, offuscare determinati dati o persino utilizzare la classificazione per eliminarli, dietro la richiesta dell’interessato.

I data steward possono inoltre predefinire l’accesso a determinati dati in base a vari ruoli nell’organizzazione. Ad esempio, gli addetti al marketing potrebbero avere accesso a dataset utilizzabili per creare segmenti di pubblico o di clienti, mentre gli analisti a dataset che contengono dati meno sensibili. Con queste varie opzioni delle funzionalità di governance dei dati di Adobe Experience Platform, i data steward possono aiutare l’azienda a far sì che i dati vengano utilizzati correttamente e dalle persone giuste.

I clienti della Adobe Experience Platform possono utilizzare le funzionalità del framework di governance tramite l’interfaccia utente, nonché estenderle utilizzando le API per applicare meglio le policy di utilizzo dei dati, ad esempio per conformarsi a normative, obblighi e restrizioni.

Maggiori informazioni sulla data governance nella Adobe Experience Platform sono disponibili sul sito Adobe.

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