Il data storage rappresenta la base portante per tutti i tipi di aziende e per tutti i loro carichi di lavoro, sottolinea Google Cloud.
Per la maggior parte delle aziende clienti della piattaforma di Big G, i prodotti standard di archiviazione a blocchi, oggetti e file di Google Cloud offrono le prestazioni necessarie a soddisfare le esigenze.
Tuttavia, per le aziende che svolgono un lavoro ad alta intensità di calcolo come ad esempio gli analytics per i siti web di ecommerce o il rendering di giochi ed effetti visivi, le prestazioni di computing possono avere un grande impatto sui profitti.
Una user experience su un sito web che risulti troppo lenta o un’elaborazione non sufficientemente veloce che fa saltare una dedaline, possono avere importanti ripercussioni negative per un’azienda.
Per assicurarsi che i workload siano impostati per soddisfare appieno le esigenze in fatto di prestazioni e latenza, il primo punto da cui iniziare è, come dicevamo, il data storage, e se si desidera l’opzione di archiviazione più veloce disponibile, questa è rappresentata dalle unità a stato solido locali o Local SSD, di cui Google Cloud ha ora ampliato l’offerta.
Google Cloud ha infatti annunciato che ora è possibile connettere SSD locali da 6 TB e 9 TB alle macchine virtuali del proprio Compute Engine, con valori di throughput e IOPS (per VM) che saranno fino a 3,5 volte superiori rispetto a quelli dell’attuale offerta da 3 TB, sostiene l’azienda.
Ciò significa, sottolinea ancora la società di Mountain View, che saranno necessarie meno istanze per raggiungere gli obiettivi prestazionali, il che porta spesso a una riduzione dei costi. I clienti che stanno già utilizzando l’opzione Local SSD, informa Google Cloud, possono accedere alle nuove dimensioni maggiori con le stesse API che utilizzano attualmente.
I Local SSD sono dispositivi ad alte prestazioni collegati fisicamente al server che ospita le istanze della virtual machine. Questo abbinamento fisico si traduce in una latenza più bassa e in un throughput più elevato nella VM. Questi dischi locali sono sempre cifrati, non replicati e utilizzati come storage temporaneo a blocchi, informa ancora Google Cloud.
Gli SSD locali vengono generalmente utilizzati come scratch disk ad alte prestazioni, cache o hot tier ad I/O elevato, nei data store distribuiti e negli stack di analytics.
Maggiori informazioni sono disponibili sulle pagine dedicate ai Local SSD sul sito di Google Cloud.