Google Cloud ha annunciato che Datastream, il servizio serverless e semplice da usare di change data capture (CDC) e di replica, è ora generalmente disponibile.
Datastream consente di sincronizzare i dati tra diversi database, sistemi di storage e applicazioni in modo affidabile e con una latenza minima, per supportare l’analisi in tempo reale, la replica del database e le architetture event-driven.
L’utente può deliverare facilmente e senza soluzione di continuità stream di modifiche dai database Oracle e MySQL ai servizi Google Cloud come BigQuery, Cloud SQL, Google Cloud Storage e Cloud Spanner.
E ciò consente di risparmiare tempo e risorse, garantendo allo stesso tempo che i dati siano accurati e aggiornati.
Gli utenti possono sfruttare i template di Dataflow precostruiti per replicare facilmente i dati in BigQuery, Cloud Spanner o Cloud SQL.
Questi modelli Dataflow creeranno automaticamente le tabelle e aggiorneranno i dati nella destinazione, prendendosi cura di qualsiasi evento fuori ordine o duplicato, e fornendo capacità di risoluzione degli errori.
La flessibilità dei template consente poi di mettere a punto Dataflow in base alle proprie esigenze specifiche.
Inoltre, Datastream mantiene i dati da migrare al sicuro, supportando la connettività privata tra i database di origine e di destinazione.
Grazie all’architettura serverless di Datastream, il cliente non si deve preoccupare del provisioning, di gestire le macchine o di scalare le risorse per soddisfare le fluttuazioni del throughput dei dati.
Datastream – assicura Google Cloud – garantisce prestazioni elevate: un singolo stream può elaborare 10 MB al secondo, assicurando una latenza minima.
Google Cloud Datastream è ora generalmente disponibile per le sorgenti Oracle e MySQL.
Datastream supporta data source sia on-premise che nel cloud, e acquisisce i dati storici e le modifiche in Cloud Storage.
Le integrazioni con Cloud Data Fusion e Cloud Dataflow – i prodotti di Google Cloud per, rispettivamente, data integration e stream processing – replicano le modifiche ad altre destinazioni Google Cloud, tra cui BigQuery, Cloud Spanner e Cloud SQL.