Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il Decreto Rilancio: una lunga serie di misure a sostegno di famiglie ed imprese, e lo stesso premier ha citato le startup fra le realtà che beneficeranno di diversi incentivi e strumenti.
La strategia del Governo a supporto delle startup prevede un concetto di fondo piuttosto chiaro: iniettare capitali, in modo diretto o indiretto.
Conte, durante la conferenza stampa, ha elogiato il mondo delle startup definendole la punta di diamante dell’innovazione italiana, che rischia di soccombere per carenza di liquidità.
Del resto, le startup hanno per loro stessa natura un periodo in cui gli utili (ed il fatturato stesso) sono nei fatti nulli; in questo caso un credit crunch sarebbe la pietra tombale sui sogni di molti giovani imprenditori e sulle loro idee innovative.
Il decreto, recita testualmente, ha fra gli altri lo scopo di «sostenere investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, nonché mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso dell’apporto effettuato.»
Sintetizzando, e in misura coerente con quanto finora fatto in precedenti decreti, la scelta è più rivolta agli aumenti del capitale sociale che non alla iniezione di capitali freschi. Una scelta legittima, ma sulla cui efficacia diretta solo il tempo potrà essere giudice imparziale.
L’esperienza pregressa, in altri settori, non è stata certo entusiasmante. Non a caso il Decreto Crescita prevede anche stanziamenti a fondo perduto, anche se di entità ridotta e rivolti ad aziende con comprovata perdita di fatturato: condizioni che escludono le startup.
Anche il settore dell’intrattenimento videoludico è destinatario di risorse: il Ministero dello sviluppo economico ha creato, a questo scopo, il First Playable Fund. Il decreto prevede una dotazione di 4 milioni di euro per l’anno in corso, e i fondi saranno trasferiti in veste di finanziamenti a fondo perduto con importi compresi tra 10000 e 200000 euro.
A questo scopo, il Decreto Rilancio si propone di «sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo»
Rilevante senza dubbio il Fondo per il trasferimento tecnologico, anche in virtù della dotazione robusta di 500 milioni di euro per l’anno 2020, volti a promuovere iniziative e investimenti utili alla valorizzazione. Inoltre, verranno messi in campo per incentivare l’utilizzo dei risultati della ricerca nelle aziende imprese operanti sul territorio nazionale: inevitabile il riferimento alle start-up innovative.
Infine, nasce un Fondo da 50 milioni per il 2020 dedicato all’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle Pa. Servirà per spese collegate alla diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche, della realizzazione e dell’erogazione di servizi in rete, dell’accesso agli stessi servizi in rete tramite le piattaforme abilitanti.