Dell: il 2025 sarà l’anno dell’AI. Servono le giuste tecnologie

Filippo Ligresti fa il punto sull’andamento del mercato e su come Dell stia predisponendo le aziende all’uso concreto dell’AI

Infrastrutture potenti ma attente ai consumi, protezione dei dati a prova di ripristino per un’alta resilienza del business in caso di attacchi e attivazione di una formazione a tutti i livelli, con il coinvolgimento del canale, affinchè, finalmente, il 2025 sia l’anno in cui2 le aziende possano concretizzare i benefici dell’intelligenza artificiale. Tutto è pronto da tempo in casa Dell affinchè l’AI possa diventare vero e proprio motore per il business delle aziende, che tra le incertezze, politiche, geopolitiche ed economiche come quelle che si stanno concentrando in questo periodo hanno davvero bisogno di quel supporto che l’intelligenza artificiale è in grado di dare in maniera concreta e misurabile.

Lo ribadisce Filippo Ligresti, VP e general manager di Dell Technologies Italia che in occasione di un’intervista rilasciata a 01net.it ha voluto dare una panoramica sui temi tecnologici e di strategia su cui il vendor si sta concentrando quest’anno.

Ormai da qualche anno l’incertezza che regna sui mercati si sta accompagnando a un’accelerazione del cambiamento di regole e dinamiche che non si era mai vista prima – osserva Ligresti -, spingendo le aziende ad adattarsi rapidamente, affidandosi sempre più alle tecnologie digitali, le quali stanno assumendo una crescente importanza nelle loro strategie di crescita, diventando parte integrante del loro modello di business”.

Filippo Ligresti VP e General Manager Dell Technologies Italia

Le aziende, insomma, hanno capito che chi riesce a integrare in maniera efficace la tecnologia nel proprio business ottiene risultati importanti. Più tecnologia, equivale a maggiori risultati.

Con beneficio di chi le tecnologie le fornisce e di Dell stessa, i cui risultati dell’ultimo quarter, a livello global, avvalorano questa equazione, segnando una crescita del 10% anno su anno, per un fatturato di 24, 4 miliardi di dollari. E nel contesto tecnologico, un ruolo crescente lo sta assumendo l’intelligenza artificiale che, nonostante l’utilizzo nelle aziende sia ancora agli albori, sta già mostrando il suo impatto, portando a Dell, sempre per lo stesso periodo, ordini per oltre 3,5 miliardi di dollari, pari a un aumento del 35% per soluzioni di storage e server e quasi del 60% per i server specifici. Segno evidente che la domanda di infrastrutture in grado di supportare applicazioni AI sta iniziando a crescere.

Certamente in Europa e, in particolar modo in Italia, non si hanno ancora le stesse performance legate all’AI che si riscontrano negli USA, ma proprio questo gap viene letto da Ligresti come uno stimolo promettente per un mercato che è, anche nel nostro Paese, in procinto di esplodere.

Segnali positivi, quindi, per l’anno appena iniziato, per quanto riguarda l’area infrastrutturale cui si accompagnano anche quelli attesi per il settore del personal computing e dell’accesso alle informazioni.

Dopo l’impennata di domanda registrata durante la pandemia, il mercato dei pc si sta avviando verso un nuovo ciclo di rinnovamento – riprende Ligresti -. I dispositivi acquistati tra il 2020 e il 2021 stanno infatti raggiungendo la fine del loro ciclo di vita, e le aziende si preparano a sostituirli. E se questo ancora non è successo lo scorso anno, le attese sono invece promettenti per il 2025, anche sulla spinta del fine supporto per Windows 10, che si stima spingerà le aziende a migrare verso sistemi operativi più moderni, e dell’arrivo sul mercato di nuovi dispositivi, già abilitati per l’intelligenza artificiale”.

Dispositivi di nuova generazione dotati di funzionalità avanzate, che faciliteranno l’accesso all’AI e contribuiranno finalmente a dare un’accelerata all’utilizzo su larga scala di applicazioni basate su intelligenza artificiale. Anche a livello desktop.

Che potrebbe anche essere utile per una ridistribuzione e diluizione della richiesta di potenza legata all’AI, oggi concentrata nei data center.

Le opportunità prospettate dell’AI sono davvero tante, ma il suo utilizzo apre anche nuove esigenze sul fronte della sostenibilità energetica – osserva Ligresti -. Per poter sostenere le applicazioni di AI, i data center richiedono una quantità tale di energia che va ottimizzata con soluzioni capaci di distribuire meglio il carico, anche su dispositivi periferici come i pc”.

Dalla sperimentazione all’implementazione dell’AI. Dell è pronta

Bisogna, quindi essere pronti con gli strumenti giusti. Anche perché Ligresti si attende che quest’anno sia ormai quello giusto per poter vedere gli effetti tangibili dell’AI sulla produttività aziendale visto che i suoi benefici in termini di aumento dell’efficienza vengono stimati tra il +10% e il +20% a seconda degli ambiti. Ma bisogna prepararsi.

Per predisporsi a usare l’intelligenza artificiale e ottenerne benefici concreti, le aziende devono prima organizzare e valorizzare i propri dati, aggiornare le infrastrutture per poter gestire volumi che saranno sempre crescenti e scegliere con attenzione le aree di investimento. Una trasformazione per la quale è necessario che facciano attenzione ad affidarsi ai giusti partner tecnologici. E proprio questo è l’anno in cui si prevede un’accelerazione sia nella diffusione dell’AI sia nel ciclo di ricambio delle infrastrutture, come server e PC, che porterà a effetti evidenti sulla produttività aziendale e sulla competitività del mercato italiano”.

Il tema della messa in sicurezza dei dati, per una resilienza a prova di attacco

Certo è che i benefici dell’intelligenza artificiale non saranno solo per le aziende, ma ancor prima di loro, le sue potenzialità sono state sfruttate con successo dal cybercrime, che proprio grazie all’AI sta portando attacchi sempre più sofisticati e subdoli.

E Dell ne è più che consapevole: “oggi non si tratta più di chiedersi se si subirà un attacco informatico, ma quando. E in quale misura – commenta Ligresti -. Le aziende devono perciò tenersi pronte a ogni evenienza con soluzioni tecnologiche adeguate e processi ben definiti in modo da reagire velocemente ad eventuali attacchi e a garantire la continuità operativa”.

Un problema non da poco, che il vendor affronta combinando prevenzione e resilienza, con soluzioni come Cyber Vault che sono in grado di proteggere dati e applicazioni critiche, permettendo alle aziende di mantenere attive le loro operazioni anche in caso di attacco, unite a piani di ripristino che assicurano che le infrastrutture possano tornare operative rapidamente, evitando interruzioni prolungate.

Oltre a questo, Dell ha creato un team di esperti, una vera e propria task force a livello globale pronta a intervenire nei momenti critici. Un servizio per il quale in Italia conta del suppoirto capillare di oltre 600 professionisti, di cui 300 dedicati esclusivamente ai clienti.

Più AI, più potenza e più energia. La sostenibilità è tema prioritario in Dell

Ovviamente in tema di intelligenza artificiale, potenza e sistemi sempre più energivori per poterne sostenere le prestazioni, il tema ambientale sta velocemente salendo nella scala delle priorità delle aziende tecnologiche. In Dell è ai primi posti da tempo, come conferma Ligresti: “Dell Technologies considera la sostenibilità una priorità veramente strategica, che ha integrato nel DNA aziendale fin dal 2011. Un impegno che non vuole essere soltanto una risposta alle nuove normative o alle richieste del mercato, ma riflette anche la visione di Michael Dell stesso. Oggi, in un contesto di risorse sempre più scarse e di crescente domanda energetica, la sostenibilità diventa fondamentale non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per garantire l’efficienza operativa delle aziende”.

L’aumento previsto dell’uso dell’AI con la sua intensiva richiesta energetica, ha spinto quindi il vendor a sviluppare soluzioni che rendano le infrastrutture più efficienti e meno impattanti. Ad esempio, i server Dell possono lavorare a temperature più elevate della media, arrivando fino a 35°C, riducendo così il bisogno di raffreddamento e il consumo energetico nei data center, mentre l’introduzione del liquid cooling ampiamente utilizzato nelle macchine dotate di GPU particolarmente energivore permette di gestire carichi pesanti riducendone l’impatto ambientale.

Una cultura nuova dell’AI per la quale Dell coinvolge sempre di più i partner

Questioni tecniche e strategiche che Dell sa bene che devono essere ben percepite da parte dei clienti, ma anche e soprattutto da chi queste soluzioni le deve a loro proporre, ossia i partner di canale. E infatti cresce sempre di più il coinvolgimento di reseller e system integrator, cui il vendor   si affida per diffondere cultura e tecnologie legate all’intelligenza artificiale nel mercato aziendale. E Dell lo fa con un approccio che combina formazione, collaborazione e incentivi.

L’ecosistema dei nostri partner di canale è una componente davvero strategicca per Dell, che opera sia sul fronte delle competenze tecnologiche sia su quello della consulenza ai clienti, contribuendo a oltre il 75% del business di Dell in Italia. E proprio per rafforzare questa collaborazione abbiamo notevolmente semplificato il modello di go-to-market, rendendo più diretto il coinvolgimento dei partner, e introducendo incentivi anche alla nostra forza vendita diretta affinché aumenti la partecipazione dei partner, per promuovere una vendita collaborativa e l’allineamento tra i team interni e il canale. Unire le forze oggi è fondamentale per essere pronti a cogliere le opportunità che l’adozione su larga scala dell’AI porterà nel 2025” conclude Ligresti.

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