Michael Dell, fondatore e presidente dell’azienda, dopo aver dominato il mercato dei personal computer intende rivolgersi a nuove aree: data storage, palmari e stampanti. E l’approccio non prevede solo la fornitura dei semplici prodotti.
27 Maggio 2003 I sistemi per l’archiviazione dei dati elettronici, i gadget palmari e le stampanti sono alcuni dei nuovi mercati cui Michael Dell, già protagonista del settore dei personal computer, guarda con grande interesse. Ma un’altra area di particolare rilievo negli obiettivi di Dell sembra essere quella dei servizi informatici. L’azienda di Round Rock, Texas, ha infatti dato il via allo sviluppo di una gamma di servizi mirati a raddoppiare le vendite entro i prossimi cinque anni, per arrivare così a quota 60 miliardi di dollari.
Attualmente Dell aiuta le aziende a progettare, installare e gestire i sistemi informativi, un business cresciuto del 45 % nel primo trimestre fiscale dell’anno. Ma l’incasso generato da questi servizi ammonta a un paio di miliardi di dollari, magro bottino dunque rispetto al fatturato totale di 35 miliardi di dollari dell’anno fiscale 2003. Così Dell, a dispetto della globale stagnazione della domanda nel settore tecnologico, cerca nuove fonti di introito dopo aver già intrapreso la fortunata strategia della vendita diretta agli utenti finali. Gli analisti, tuttavia, sono ancora dubbiosi sulle possibilità di successo dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda il taglio dei costi sui servizi rispetto ai rivali.
A differenza di Ibm e Hp, Dell non mira comunque a quella parte del mercato dei servizi in cui una compagnia rileva un data center con i suoi impiegati, oppure offre consigli ai clienti su come migliorare i propri collegamenti tecnologici con i fornitori. Piuttosto, il produttore californiano vuole sbarcare sul settore attraverso i suoi computer: l’hardware e il software sono aree che tendono a standardizzarsi velocemente, permettendo così a Dell di creare pacchetti di servizi da vendere integrati alle proprie macchine.
