Dell verso l’infrastruttura con “esperienza risolutiva”

L’azienda amplia il focus dal mercato dei server e si propone a livello di data center e sfrutta le acquisizioni per proporre nuovi paradigmi.

“Un’azienda di soluzioni end-to-end che capisce i suoi clienti”, ha detto Michael Dell, in teleconferenza con Londra, nel definire la sua azienda.
Le acquisizioni degli ultimi anni vanno a comporre un quadro di proposte articolato e completo: Dell ha cambiato pelle, grazie ad un investimento complessivo di un miliardo di dollari, ed ora spinge su storage, server, network ed end-to-end per qualificarsi ad un livello superiore di tecnologia ed innovazione.

Gli annunci di prodotto hanno riguardato principalmente i server PowerEdge e gli storage EqualLogic.
Numerosi i server, che spaziano dal piccolo e silenzioso T620 ai reingegnerizzati R820, R720xd e C6220 al R620 per la virtualizzazione e il blade M620. Sono stati rilasciati anche due array di storage EqualLogic, il PS6110 e il PS4110.

Gli annunci di prodotto ci sono indubbiamente stati, così come le direzioni del rinnovamento di Dell verso l’infrastruttura sono state ben giustificate da case histories e statistiche.
L’esempio di maggior effetto è senz’altro nei 43 giorni del responsabile Ict che Dell promette di liberare grazie all’automazione di compiti ripetitivi, secondo una media non definita ma di sicuro impatto.

Al di là degli slogan, l’Enterprise Launch tenuto a Twickenham, culla del rugby inglese, è stata una dimostrazione di forza complessiva nell’affermare la nuova essenza dell’azienda verso il private cloud, quasi mai nominato ma sempre presente, e contro Hp ormai al centro del mirino.

“Un’azienda ha recentemente annuciato 150 innovazioni nei server”, ha esordito Brad Anderson, presidente Enterprise Solutions Emea, secondo un concetto più tardi ribadito in videoconferenza da Michael Dell stesso, “ma non mi sembrano nuove e alcune noi le avevamo già nel 2009”.

Il riferimento è proprio ad Hp.
Va detto che la ricerca di nuove soluzioni, anche innovative, si vede: ne sia un esempio il sovvertimento del paradigma che vuole i server al freddo.
Giochiamo al contrario, hanno pensato in Dell, ed hanno ottenuto la certificazione dei server, microprocessore incluso a 45°C contro i classici 25°C, ha spiegato Enrico Bracalente, direttore del Product Management per il software enterprise.
Il risultato è che i server scaldano ma non perdono efficienza e non necessitano di condizionamento, per un complessivo risparmio energetico del 15%.

Per ottenere questi risultati ci vogliono particolari attenzioni ed informazioni soprattutto da parte di Intel, che produce la parte elaborativa più calda, i microprocessori.
Nonostante i nuovi Xeon saranno annunciati tra circa 4 settimane, l’azienda di Santa Clara ha presenziato all’evento, annunciando integrazioni con gli innovativi server Dell di un livello che presuppone non solo anticipazioni sui chip ma anche integrazioni utili ai server.
“Abbiamo introdotto le Gpu nei server per agire anche su quel carico”, aveva esemplificato Tony Parkinson, Vp Emea Enterprise Solutions, nella presentazione dell’evento, a riprova dell’importanza data all’hardware.

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