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Deloitte: alle telco i clienti chiedono sempre di più

Perfetti sconosciuti”, il film di Paolo Genovese dove dai messaggi dei cellulari letti ad alta voce durante una cena fra un gruppo di amici si dipana la storia, racconta un Paese che esiste, anzi è il più litigioso in Europa per quanto riguarda i cellulari. E’ il dato più curioso dell’indagine di Deloitte “Global mobile consumer survey 2016”, nella quale si spiega che gli italiani non nutrono poi una grande passione per le app.Le applicazioni mobili sono utilizzate soprattutto per le attività innovative come la prenotazione dei viaggi (61%), mentre per le notizie si va direttamente sui siti dei giornali (67%). Il 72% usa le app per controllare i social, il 62% per il conto corrente, il 63% per trovare l’anima gemella e il 60% per il food delivery. E nell’ecommerce siti e app sono al 50%. Mancanza di spazio sul telefono (20%), preferenza verso il sito (11%), mancanza di utilità (57%) sono i motivi principali che spingono a evitare le app che portano con sé anche il problema dell’eccessivo consumo di memoria.
Nella classifica del download di app siamo al quarto posto dopo Olanda (il 46% scarica più di dieci applicazioni), Uk (36%), Germania (34%) con il 27%.

Le lamentele verso le telco

Non va meglio per  gli operatori telefonici che, come scrive il rapporto, sembrano avere qualche difficoltà a soddisfare le aspettative dei clienti. Meno di un intervistato su tre (29%) dichiara di essere pienamente soddisfatto del proprio carrier al punto di consigliarlo ad amici e parenti. Il 26% è invece sicuramente un detrattore nel senso che non lo consiglierebbe mai. Ma non è un problema solo nostro. Nella altre nazioni europee l’abilità dei gestori telefonici è più o meno a questi livelli. In Germania i clienti positivi sono al 34% e quelli negativi al 29%, la media Ue è 29-27%, in Uk il rapporto è 32-29% e in Olanda siamo al livello più basso con i positivi al 21% e i negativi al 20%.

Vodafone, prima in Italia per indice di gradimento, non supera il 32% di clienti disposti a consigliarla, seguita da Wind (30%), Tim (26%) e Tre (24%). Sempre Vodafone vanta il tasso di fidelizzazione più elevato con il 41% che l’ha mai abbandonata. Per il Tim siamo al 35%. Si cambia per il costo mensile del pacchetto (38%), il costo della navigazione Internet (22%), la qualità della connessione alla rete (19%) e la disponibilità e qualità della rete 4G (18%).

Distinguersi per non estinguersi è l’indicazione per gli operatori che dovrebbero fronteggiarsi a colpi di nuovi servizi. Solo che i consumatori chiedono dati illimitati (24%), roaming gratuito in Europa (16%), che sarà disponibile da giugno di quest’anno, e nel mondo (12%). Infine il 6% chiede accesso a contenuti musicali e video. Richieste un po’ forti.

La parte finale dell’indagine riguarda wifi e wearable. Il primo perde il confronto con 3 e 4G. In controtendenza rispetto agli utenti europei il 52% preferisce la velocità di 3 e 4G probabilmente anche perché il wifi è meno diffuso in Italia rispetto all’estero. I wearable sono indossati invece dal 16% degli intervistati e il 23% vuole acquistarne uno entro i prossimi 12 mesi. Con la fitness band soprattutto femminile e lo smartwatch oggetto da uomini.

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