Da questa settimana il Diesel Planet di Piazza San Babila a Milano apre una finestra sul futuro e lo fa con il contributo tecnologico di Samsung, per la parte dispositivi, e di HFarm, per la system integration.
Si tratta di un’implementazione reale del cosiddetto, immaginario, customer journey. Connotato importante: quello milanese è il progetto pilota di trasformazione e messa in rete degli store del marchio di Renzo Rosso nel mondo.
Il collegamento fra i vari negozi in Italia e nel mondo non sarà velleitario, ma funzionale a ottimizzare la tecnologia messa in campo nei negozi: per esempio servirà a individuare in tempo reale in quale negozio c’è il capo esatto che un cliente vuole.
È stato Antonio La Rosa, Head of B2B di Samsung, a illustrarci il customer journey che il cliente Diesel può già intraprendere. Oltre i totem informativi all’ingresso, che possono essere ritenuti oramai una dotazione standard, l’evoluzione si basa su tre elementi: un tavolo digitale, un display interattivo comandato da uno smartphone e un camerino smart.
Alla base di tutto c’è la lettura da parte di questi dispositivi, tramite apposite antenne, di un chip Rfid a bordo di ogni capo. Nota: l’etichetta Rfid per il customer journey (perché tale è: occupa lo spazio di un adesivo) non sostituisce quella antitaccheggio, per questioni di frequenze di funzionamento ma la affianca.
Il digital table offre una lettura del capo, contestualizzata alle varie possibilità di utilizzo e apre la strada al camerino, per la prova del prodotto.
Anche il camerino dispone di antenne RFID (NFC) e nel momento in cui vi si accede legge la carta di identità del capo e propone a tutto specchio le varie opzioni che tipicamente vengono valutate in fase di prova.
Il capo in prova viene contestualizzato, con varie ipotesi di ambientazione, sia per intrattenere, sia per persuadere all’acquisto.
La terza fase tecnologica del Diesel store del futuro viene definita esperienza mobile: tramite uno smartphone vengono attivate su un display le informazioni relative al comparto jeans.
Il commesso di Diesel usa un sistema che verifica direttamente, in tempo reale, la presenza in stock e l’ubicazione del capo scelto dal cliente: un controllo immediato per far sì che il cliente non sia mai abbandonato nel momento della verifica di magazzino, ma tenuto sempre vicino.
Se il cliente è già profilato, ossia presente nel CRM di Diesel, l’operatore lo apprende immediatamente dal suo smartphone.
Aspettando i saldi
Il senso del concept è stato creare un sistema di fruizione del negozio che non sia più centrato sulla cassa, ma sul comportamento del cliente.
L’implementazione milanese voluta da Renzo Rosso è di fatto in progetto pilota.
Un bel primo test lo avremo con la prima stagione dei saldi estivi, che aprirà all’ingresso della prima nuova collezione invernale ad agosto.
L’obiettivo, dichiarato, è portare più foot flow, più traffico nei negozi.
La tecnologia in campo
Samsung, abbiamo detto, ha messo a disposizione l’hardware per lo store del futuro, Hfarm ha fatto il software.
Nel complesso nello store di Piazza San Babila a Milano ci sono due digital table, altrettanti display per il Denim e otto camerini smart.
Sono venticinque gli smartphone a disposizione dei commessi. Numero alto, evidentemente per gestire i momenti di picco nelle fasi di saldo o promozione.
A medio termine è prevista la produzione di una app, che dovrà consentire di far salire di livello le interazioni di CRM, utilizzando la profilazione direttamente sul campo e con l’intervento diretto del cliente, che sarà informato sulla base delle proprie preferenze profilare e sarà riconosciuto automaticamente all’ingresso nel negozio. Le valutazioni da parte di Diesel sono attualmente in corso.
Alti valori
Come ci ha confermato Antonio La Rosa, il valore del concept per Samsung sta nella partnership con Diesel, per indicare il percorso per fare il nuovo retail.
Si tratta del primo con questo livello di interazione nel settore fashion. Due anni fa fu fatto un progetto analogo con L’Oréal.
Alla base del valore, per Diesel, ci sono le informazioni del CRM.
Si tratta ovviamente di un concept replicabile, ma le soluzioni vengono comunque studiate ad hoc, direttamente con i clienti, seguendo le specificità di industry, e con i partner (in questo caso HFarm).
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