Secondo l’Ufficio studi Anima In Italia gli investimenti 4.0 nella meccanica cresceranno a doppia cifra nel 2018, con un tasso del 10,2%.
Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, “Le imprese hanno introdotto molte innovazioni digitali, ma abbiamo ancora un grande divario tra un 20% di imprese eccellenti e un 60% potenzialmente pronte a fare il salto di qualità ma ancora in una fase di transizione. Su queste occorre lavorare“.
Secondo Boccia l’impresa cambia se gli imprenditori cambiano, accettando di aprire il capitale a competenze innovative. Alla politica tocca individuare i meccanismi di accelerazione di questi cambiamenti, per consolidare quanto Impresa 4.0 prevede “puntando su un concetto largo di industria: della manifattura, del turismo, delle costruzioni, dei servizi, della cultura, per aziende ad alto valore aggiunto, ad alta produttività e ad alta intensità di investimenti“.
A livello di meccanica le tecnologie alimentari sono tra le voci più rilevanti e nel corso dell’anno guadagneranno nuove quote fino a un incremento del +7,2%. Anche le valvole e la rubinetteria investiranno più del 2017 (+14%) così come la caldareria (+12,2% rispetto al 2017).
In misura ridotta, anche le pompe scommettono sulla ripresa del mercato (+10,5% di investimenti nel 2018) e, alla stessa velocità, il comparto del sollevamento e della movimentazione (+10,5% di investimenti nel 2018).
Per Alberto Caprari, presidente di Anima Confindustria Meccanica, «Il Piano Impresa 4.0 ha accelerato gli investimenti che, in buona parte, alcuni nostri settori avevano dovuto congelare a causa del mercato domestico stagnante e delle incertezze geopolitiche. Nei primi mesi del 2017 non era così diffusa la consapevolezza di cosa fosse il potenziale 4.0. Nel corso dei mesi, gli obiettivi e le strategie imprenditoriali si sono chiariti e c’è stata una rinascita degli investimenti tecnologici e un rinvigorirsi degli ordinativi. Abbiamo potuto recuperare una parte del divario competitivo che si era creato con le altre realtà europee e mondiali, acquisendo più forza e soprattutto fiducia. Fra tutte le misure promosse, il Piano Impresa 4.0 ha giocato uindi un ruolo fondamentale. Ha saputo infondere nuova linfa, prospettive e vera tecnologia, certamente forieri di una prossima migliore occupazione».
Come ha spiegato Giovanni Miragliotta, co-Direttore Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, il mercato dei progetti di Industria 4.0 in Italia nel 2017, inteso come soluzioni IT, componenti tecnologiche abilitanti su asset produttivi tradizionali e servizi collegati, raggiunge un valore compreso di 2,3 miliardi di euro.
È un risultato straordinario per Miragliotta, che identifica una grande capacità innovativa.
Cresce il numero delle applicazioni, in particolar modo negli ambiti dell’interazione avanzata uomo-macchina, nella connettività, nello sviluppo prodotto e nell’adozione di soluzioni cloud manufacturing per la gestione della catena del valore.
Il settore dell’industria è uno dei pochi in cui il digitale sta crescendo con questi tassi.