Di fatto è il primo pacchetto di politica industriale nel quadro della strategia per il mercato unico digitale annunciato dal Presidente della Commissione Europea Juncker nell’ottobre dell’anno scorso a Parigi.
E complessivamente quella di oggi è una manovra da 50 miliardi di euro di investimenti, fra pubblico e privato. Destinatari sono l’industria europea, le PMI, i ricercatori e le autorità pubbliche.
La Commissione europea ha presentato oggi un pacchetto di misure per sostenere e collegare le iniziative nazionali per la digitalizzazione dell’industria e dei servizi connessi in tutti i settori e per stimolare gli investimenti attraverso reti e partenariati strategici.
Primo passo, il cloud per la ricerca
La Commissione creerà un cloud europeo, l’European Open Science Cloud, che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia europei un ambiente virtuale per l’archiviazione, la gestione, l’analisi e il riutilizzo di grandi volumi di dati.
Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare l’iniziativa europea per il cloud sono stimati in 6,7 miliardi di euro. La Commissione ritiene che per l’iniziativa saranno stanziati complessivamente 2 miliardi di euro nel computo del programma Orizzonte 2020. Su un periodo di cinque anni saranno necessari 4,7 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati aggiuntivi.
Secondo, digitalizzazione dell’industria
Per la UE i settori produttivi tradizionali come l’edilizia, l’agro-alimentare, il comparto tessile e la siderurgia, sono particolarmente indietro per quanto riguarda la trasformazione digitale. Alcuni Stati membri hanno già varato strategie proprie per sostenere la digitalizzazione indiustriale, ma serve di più.
Bruxelles provvederà a coordinare le iniziative nazionali e regionali, a concentrare gli investimenti nei partenariati pubblico-privato dell’UE, incoraggiare il ricorso alle opportunità del piano di investimenti dell’UE e dei Fondi strutturali e di investimento europei, sostenere i progetti per l’Internet of Things, adeguando la normativa e definendo un’agenda europea per le competenze.
Cinque campi da normare
La Commissione europea propone misure per accelerare il processo di definizione delle norme tecniche su cinque settori prioritari (5G, cloud computing, internet delle cose, tecnologie dei dati e cybersecurity), anche ricorrendo al cofinanziamento.
Servizi pubblici entro il 2017
Il piano d’azione odierno riguarda anche l’eGovernment e permetterà di modernizzare i servizi pubblici digitali.
La Commissione propone 20 misure da varare entro la fine del 2017, fra cui uno sportello digitale unico che permetta agli utenti di ottenere le informazioni, l’assistenza e i servizi di risoluzione dei problemi necessari a operare in modo efficiente a livello transfrontaliero; la connessione deii registri delle imprese e dei registri fallimentarial portale della giustizia elettronica, che sarà uno sportello unico; servizi di sanità elettronica transfrontalieri come le prescrizioni e le cartelle cliniche elettroniche; la transizione verso gli appalti elettronici, le firme elettroniche e l’attuazione del principio “una tantum” negli appalti pubblici.
Nel complesso si stima che i piani presentati oggi possano mobilitare oltre 50 miliardi di euro di investimenti pubblico-privati a sostegno della digitalizzazione dell’industria.