La sospensione preventiva dei contenuti sospettati di violare il copyright e impedire l’accesso a siti esteri è un errore. Parte l’iniziativa di sensibilizzazione www.sitononraggiungibile.it.
Impedire l’accesso a siti all’estero e rimuovere contenuti sospettati di violazione del diritto d’autore presumendo illeciti senza prima accertarli attraverso l’intervento dell’autorità giudiziaria per le associazioni “è un criterio barbaro e anacronistico”.
Lo esprime una nota odierna di Altroconsumo, che insieme alle associazioni Adiconsum, Agorà Digitale, Assonet, Assoprovider e lo Studio Legale Sarzana ha inviato un documento all’Agcom in cui si contesta il procedimento con cui l’Autorità garante per le Comunicazioni interverrebbe in caso di sospetta violazione del diritto d’autore.
Lo stesso documento è stato inviato anche ai presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, e al Commissario europeo per l’Agenda digitale Neelie Kroes.
L’approccio proposto dall’Agcom nella consultazione su diritto d’autore e internet, riporta la nota, contrasta con il diritto europeo ed è già stato messo in discussione e considerato non percorribile perché contrario al rispetto di diritti Costituzionali, o attinenti agli ambiti legislativo e giudiziario, non di competenza dell’Authority.
Per le associazioni la lettura che l’Agcom propone dei propri poteri va oltre quanto richiesto dal Decreto Romani e in nome del diritto d’autore si stravolgono le esigenze di sviluppo e apertura del patrimonio culturale.
Espresso l’invito a sostenere l’azione di sensibilizzazione sul tema con la raccolta di adesioni su un sito dedicato.
A ora 4.000 i cittadini hanno già firmato.
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