Tanto se ne è parlato, praticamente da un anno a questa parte, che l’attesa per il nuovo servizio di streaming Disney+ era davvero molta. Al punto che Disney ne ha anche anticipato la disponibilità. Così da oggi anche in Italia tutti possono vederne gli apprezzatissimi contenuti e scoprirne gli ultimi “segreti”.
Anche se di segreti ha davvero poco senso parlare, visto che il marchio Disney è di per sé auto esplicativo.
Ma un nome come Disney può bastare per indurre a fare l’abbonamento? E, più in generale, quali sono i motivi per cui vale la pena fare l’abbonamento a Disney+? E quali invece quelli per cui se ne può fare tranquillamente a meno?
Perché Disney+ si deve avere
Le ragioni per attivare un abbonamento a Disney+ sono 5 e hanno un nome preciso: Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic. Il valore dell’offerta sta tutto nei marchi che identificano i contenuti proposti. Messi assieme danno origine a una libreria con un numero di contenuti che nessun concorrente può contrastare.
E che contenuti. Si va dai classici Disney alle nuove produzioni, dalla saga di Star Wars a tutti gli spin-off per arrivare ai supereroi Marvel, dalle animazioni Pixar ai preziosi documentari di National Geographic.
Insomma, c’è praticamente tutto quello che volevamo vedere quando eravamo bambini (e da adulti rivediamo con piacere) e che anche i nostri figli guardano molto volentieri. E non solo i più piccoli.
L’interfaccia proposta da Disney conferma ulteriormente il valore dei marchi. Infatti, a differenza degli altri servizi di streaming dove la scelta tra i contenuti avviene per tipo, in Disney+ è prima di tutto per brand.
In pratica, il brand è sinonimo del contenuto: scegli il marchio e sai cosa vedrai, senza sorprese.
Disney+ debutta in Italia con all’attivo oltre 500 film e 26 produzioni originali. Tra queste troviamo cui The Mandalorian, la prima serie evento in live-action di Star Wars; Lilli e il Vagabondo, la nuova versione live-action del classico animato del 1955; High School Musical: The Musical: La Serie, la nuova serie televisiva ambientata nella vera East High vista già nei film di qualche anno fa; Il Mondo Secondo Jeff Goldblum, la docu-serie di National Geographic; Marvel’s Hero Project, che celebra straordinari ragazzi che fanno la differenza nelle loro comunità; le raccolte di corti animati SparkShorts e I Perché di Forky dei Pixar Animation Studios.
Perché Disney+ si può non avere
Disney+ è un servizio con contenuti di pregio. La navigazione è intuitiva, la scelta su cosa vedere è chiara e la ricerca abbastanza efficace. D’altra parte, i marchi che campeggiano nella schermata home sono un ottimo strumento di discriminazione su cosa vedere.
L’obiettivo è fare diventare nel tempo Disney+ il fornitore esclusivo dei più noti film e show per la famiglia.
Tuttavia, già oggi si può dire che tale ruolo sia ottimamente interpretato. Però questo se da una parte è un grande pregio, dall’altra può essere considerato anche un limite importante.
Infatti, il genere proposto è solo per la famiglia e le vere novità, quelle di grande spicco come Mandalorian, sono pochine. Arriveranno: Disney ha promesso che entro il 2020 arriveranno 25 nuove serie e 10 contenuti originali tra film e documentari.
Ma al momento il punto di forza è l’archivio. Che però è un po’ meno ricco delle offerte concorrenti. Disney parla infatti di 500 film e oltre 7.000 episodi di serie TV. Ma, per esempio, una serie come i Simpson da sola supera i 600 episodi.
Ricchezza dell’archivio a parte, se si cerca qualcosa di diverso rispetto ai contenuti per minori di 14 anni lo si trova solo su altre piattaforme.
E in questo senso, rimanendo nel mondo dello streaming, Amazon Prime Video e Netflix rappresentano sicuramente alternative più valide. Certo Disney+ può essere un ottimo complemento, ma in questo caso non la prima scelta.
Un collegamento internet adeguato
Ricordiamo che l’abbonamento a Disney+ costa 6,99 euro al mese o 69,99 euro l’anno. A Disney+ si può accedere dalla maggior parte dei dispositivi mobili connessi (sia iOS sia Android), console per gaming (Xbox One o PlayStation 4), lettori multimediali (Apple TV, Amazon Fire TV Stick e Chromecast), computer (Windows e Mac) e smart TV (Samsung, LG, Sony e Android TV).
Da non sottovalutare il fatto che per poter vedere contenuti in risoluzione HD, Disney suggerisce un collegamento a internet con velocità di almeno di 5 Mbs, che devono arrivare a 25 Mbps se si vuole il massimo della qualità: 4K HDR con Dolby Video e Atmos.
In questo senso va però precisato che attualmente, causa problemi contingenti il coronavirus, anche Disney ha deciso di limitare il traffico internet generato dal servizio di streaming riducendo sin da subito del 25% la banda occupata.
Ma ddddddaiiiiii! I contro! ? I contro sono che gli altri sono peggiori e hanno paura . Se prendi Disney sai che vedi quello. Ovvio che se voglio vedere qualcosa di sanguinolento vado si Netflix e se invece voglio una tv con un po’ di tutto vedo Prime. Il costo è comunque sostenibile e se hai bambini ( ma anche per te!) è magnifico. Altri contenuti li trovo in digitale terreste. Grazie comunque!
Ma…..un bel libro no?