Da Gartner una analisi del mercato dei dispositivi tout court, dalla quale emerge il declino del pc, così come lo conosciamo, e si conferma la partita a tre sul fronte dei sistemi operaitivi.
In momenti di crisi, quando alcuni indicatori chiave puntano decisi al ribasso, l’aggregazione finisce per essere l’unica strada percorribile per ritrovare traccia di positività.
È quello che in fondo ha fatto Gartner, presentando la sua analisi aggregata del mercato mondiale dei dispositivi sia per l’anno in corso, sia fino al 2017.
Un mercato che dunque include pc, notebook, ultramobile, tablet, telefoni cellulari e che per la fine di quest’anno dovrebbe registrar una crescita del 9 per cent rispetto al 2012, attestandosi a 2,411 miliardi di dispositivi.
Non solo.
Nel 2014 il totale dovrebbe superare i 2,55 miliardi per arrivare alla soglia dei 3 miliardi entro la fine del 2017.
Peccato che il mix delle diverse component dell’insieme sia destinato a cambiare sensibilmente in questi anni e non per tutti in senso positivo.
È chiaro, e l’analisi di Gartner lo mostra in modo inequivocabile, che la partita tra pc e tablet vedrà il trionfo di questi ultimi, con cifre a oggi impensabili, anche grazie all’arrivo sul mercato di nuovi modelli di tablet nella faccia low cost.
In uno scenario che vede le preferenze dei consumatori sempre più orientate a fare di smartphone e tablet il loro principale strumento computazionale, i pc tradizionali sono destinati a passare dai 315 milioni di unità di fine 2013, già in calo rispetto ai 341 di fine 2012, a 271,6 milioni nel 2016.
Questo calo verrà parzialmente compensato dal segmento dei dispositivi ultramobile, destinati a passare da 9,8 milioni di unità del 2012 ai 23,5 milioni già alla fine di quest’anno, per poi proiettarsi verso il 96,3 milioni di unità a fine 2017.
Ed è proprio solo grazie agli ultramobile che il comparto del cosiddetto pc tradizionale riuscirà a chiudere questo 2013 con un regresso del 3,5 per cento.
È invece inarrestabile la crescita dei tablet, per i quali è previsto un incremento del 69,8 per cento già a fine 2013, passando dunque da 116 a 197 milioni di unità, per poi proiettarsi vero i 467,9 milioni nel 2017.
Sul fronte della telefonia, la crescente diffusione degli smartphone favorisce anche il mercato di rinnovo: per fine 2013 si attende una crescita da 1,7 a 1,8 miliardi di unità, destinati a diventare 2,1 entro i prossimi quattro anni.
Per quanto riguarda i sistemi operativi, Android sarà il vincitore della partita in un contesto che vede premiata la mobilità.
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Dai 497 milioni di dispositivi del 2012, il sistema operativo sostenuto da Google è destinato a incrementare la sua penetrazione fino alla soglia degli 861 milioni a fine 2013, per arrivare a 1,4 miliardi a fine 2017.
Lo segue Windows, con una rampa di crescita differente, che parte dai 346 milioni attuali, arriva a 354 a fine 2012 e si attesa a 570 entro i prossimi 4 anni.
IoS è terzo, con 212,8 milioni nel 2012, destinati a salire a 293 quest’anno e proiettarsi sui 504 milioni nel 2017.
Stiamo parlando di una partita a tre, nella quale il quarto player, BlackBerry, resta al margine: i 34 milioni di unità del 2012 eroderanno progressivamente, fino a scendere nell’orbita dei 24 milioni a fine 2017.