Proofpoint e Tumbleweed hanno intensificato gli studi finalizzati al riconoscimento della posta spam.
28 ottobre 2003 Proofpoint e Tumbleweed Communications hanno sottolineato la fondamentale importanza che la ricerca di laboratorio sta avendo nella creazione di nuovi tool anti spam.
Proofpoint punta su modelli statistici sofisticati e su software che si servono della tecnologia Mlx per identificare lo spam. L’Executive Advisory Board della società puntualizza che Mlx è il nome dato al set di equazioni e algoritmi del Protection Server di che sta uscendo in questi giorni nella versione 1.5.
Nel dettaglio, il sistema si avvale di varianti di statistiche, di regressione logistica e di macchine di supporto vettoriale che, a detta della società, sono in grado di vagliare il sistema più accuratamente e di distinguere con più certezza la posta spam da quella legittima.
Proofpoint, comunque, riconosce che si è ancora lontani da una protezione totale della posta elettronica e che bisognerà, quindi, integrare la piattaforma con nuovi moduli e nuove funzioni quali protezioni antivirus, filtering di contenuto e ulteriore adattabilità.
La società, inoltre, ha preso in licenza dei motori da Network Associates e Sophos ed intende iniziare a rilasciare moduli in grado di adattarsi a realtà specifiche, il primo di questi avrà a che fare con la legge della privacy Hipaa Us sulla salute.
Tumble Communications, invece, sta lavorando all’ultima versione dell’appliance Mms per la sicurezza delle e-mail. La società ha specificato che Mms 5.6 automatizza il processo che inoltra al laboratorio di protezione tutti gli eventuali errori di valutazione della posta, così che i tecnici possono ridefinire gli algoritmi ed evitare, così, di ripetere i medesimi errori.