Connessa a banda larga, innovativa, votata alla sostenibilità: si trova in Corso Duca degli Abruzzi il primo prototipo di piattaforma multimediale per l’erogazione di servizi messo a punto da Ubi Connected in ottica Smart Cities.
Detto fatto.
Annunciato solo la settimana scorsa da Telecom Italia, il primo prototipo di Cabina Intelligente volto a riprogettare le “vecchie” cabine telefoniche in veste di piattaforma multimediale per l’erogazione di servizi è stato inaugurato in Corso Duca degli Abruzzi, a Torino, davanti sede del Politecnico di Torino, “green mobile campus” che collabora con il Comune per l’attuazione del progetto “Smart Cities” promosso dall’Unione europea e a cui si ispira la nuova nata.
Realizzata in partnership con Ubi Connected che l’ha progettata, come da promessa la cabina telefonica del futuro lanciata in via sperimentale per tutto il 2012 da Telecom Italia coniuga al servizio telefonico tradizionale un touch screen per consentire a cittadini, studenti e turisti di accedere via Internet in modalità Wi-fi a informazioni e servizi di pubblica utilità, in merito a turismo, mobilità, commercio, tempo libero, social networking e servizi online del Politecnico di Torino.
Ad alimentarla ci pensa un pannello fotovoltaico, mentre al suo interno trovano spazio anche una centralina per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico e un sistema di videosorveglianza collegabile alla sala controllo della Polizia Municipale.
Così, mentre nelle sue immediate vicinanze, è previsto il posizionamento di sei colonnine predisposte alla ricarica delle biciclette e degli scooter elettrici, già nelle prossime settimane, questa prima sperimentazione sarà estesa ad altre non meglio specificate città italiane, mentre resta aperto il contest lanciato da Telecom per stimolare e accogliere nuove idee da studenti, sviluppatori e dal popolo di Internet in aggiunta all’accordo siglato con il Politecnico di Torino per collaborare a quattro mani nel percorso di ricerca sulla reinterpretazione della cabina telefonica.
La stessa che, a 60 anni dalla sua prima apparizione in Italia, oggi promette realmente di applicare a specifiche esigenze locali le potenzialità della Rete sotto forma di strumento multimediale aperto, flessibile e sostenibile.
Non solo a Torino.
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