È la Business intelligence il fattore di svolta per le aziende italiane

Il momento è più che propizio. Ce lo spiegano Fabio Finetto e Marco Iannucci di Xenesys, società senese d’avanguardia che ha puntato tutto sulle competenze. Nazionali.

Per parlare di Business intelligence fattiva, pratica, si comincia col dire che le competenze altamente profilate non solo servono: in Italia sono basilari.

«Questo è il vero momento della Bi, perchè è massima l’esigenza di controllo. È centrale per Ad e Cfo»: lo afferma Marco Iannucci, Presidente e Ad di Xenesys (a destra nella foto).

Per questo motivo da alcuni mesi uno dei massimi esperti di Bi nazionali (e di QlikTech), Giorgio Moresi, è in forza a Xenesys.

Suo compito è persuadere le realtà imnprenditoriali, essenzialmente delle utility e del fashion, che oggi la Business intelligence non ha più freni all’azione. «La sua conoscenza dei processi è il nostro valore aggiunto», spiega Iannucci.

Una proposizione rivolta non tanto solamente ai Cio, ma anche al board e ai direttori retail del mondo fashion. Uomini di business, insomma.

«Prima si sentiva raccontare l’alibi dei dati che non si potevano leggere. Oggi invece possiamo farlo, tutti, e quindi dipende solo da noi», ci dice Fabio Finetto, Ad che si occupa dello sviluppo commerciale e tecnico di Xenesys.

Il momento delle decisioni per leggere i dati tridimensionalmente è quindi giunto:
«il discorso, concreto, da fare è andare oltre il dato statico».
Con cosa? «Con tutte le piattaforme: Qlikview, Sap Hana, Emc Greenplum, Sap Business Objects. E parlando di big data. Facciamo capire che la Business intelligence è la filosofia aziendale che deve dominare oggi. Anche il Crm strategico, per intenderci, è Business intelligence».

Disporre delle competenze è dunque la chiave di volta. Lo conferma Iannucci: «Riusciamo sul mercato perchè abbiamo investito in competenze, Abbiamo 25 persone dedicate interamente alla Business intelligence. Abbiamo puntato su risorse di integrazione, o facendole crescere e acquisendole già formate».

Gli investimenti vanno anche in direzione di una piattaforma come Hana, destinata a cambiare in futuro il modo in cui le grandi aziende intenderanno il sistema informativo, in un’ottica davvero real time.

Xenesys è diventata partner di Sap (anche per Expo 2015) proprio in virtù della sua conoscenza accumulata sul fronte Business intelligence e su quello fashion.
Allo scopo, rivela Finetto, «creeremo una societá, Sap fashion, che avrà competenze Crm e Retail. Entro l’anno».

iPad in azienda, no problem
E a proposito di capacità integrative, recentemente Xenesys (che ha in Italia 450 clienti attivi) ha organizzato a Milano un incontro per convincere che è più che fattibile l’uso dell’iPad nelle aziende scopo produzione, e che le tematiche di integrazione sono affrontabili, come sta facendo con Eni Lab, per cui sta lavorando per integrare mondo Mac e iPad con i sistemi informativi.

Il senso è che le applicazioni per device mobili possono tranquillamente dialogare con i sistemi core aziendali.

Nella fattispecie, l’iPad può essere impiegato senza problemi in varie aree aziendali: dai dirigenti per monitorare l’azienda, alla forza vendita per la presentazione dei cataloghi fino agli addetti negli store per guidare i clienti nella scelta dei vari prodotti.

E per facilitarlo anche sotto l’aspetto commerciale Xenesys propone una forma di provisioning chiamata Innovative Lease, centrata su un unico canone di servizio.

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