La protezione di dati e risorse rappresenta tuttora il volano principale per la sicurezza, ma i risultati di una recente ricerca rivelano una nuova visione ed un approccio differente da parte delle aziende nel contesto dell’Application Economy. Lo studio, commissionato da Ca Technologies e sviluppato da Vanson Bourne, è intitolato appunto Sicurezza nella Apps Economy: otto passi per modernizzarla.
“Non si tratta più di mettere in sicurezza un dispositivo – ha dichiarato Stefano Sali, Security Sr Principal Consultant di CA Technologies Italia – bensì l’identità cross device. Parliamo di una protezione delle identità in perimetri aperti, dove le barriere classiche non funzionano più. E, soprattutto, parliamo di un concetto nuovo di sicurezza, che non dimentica l’esperienza utente”.
La sicurezza, nella visione di Sali, diventa abilitatrice di una customer experience diversa: “Si abilitano servizi diversi, gestendo tutte le complessità. Si va oltre il single sign on: l’utente deve avere tutto ciò cui è abituato, semplicità di utilizzo, tempi di risposta veloci, adattabilità alla situazione e al contesto”.
Dunque si abbandona la visione classica di data breach, compliance e audit: si ragiona sulla protezione a perimetri aperti.
Partendo da questo punto di vista lo scenario di mercato è completamente nuovo e richiede nuove Api, interfacce di programmazione. In particolare bisogna cambiare gli interlocutori rispetto al solito mondo: insieme agli sviluppatori esterni si può scoprire quali api sono usate da quali app e chi le ha sviluppate, anche in ambito cloud.
Gli stessi strumenti che controllano chi e cosa accede ai nostri dati possono anche garantire una customer experience fluida, contribuendo in vari modi alla creazione di prodotti e servizi innovativi e quindi alla crescita complessiva del business.
I principali dati emersi dallo studio riguardano mobilità, innovazione e sicurezza.
Importanza della mobilità
Il miglioramento della customer experience in mobilità è stato citato, a livello mondiale, come massima priorità nell’ambito della sicurezza (42%), secondo solamente alla protezione contro le violazioni dei dati (56%: Italia 55%). Il 49% degli intervistati ha affermato che la mobilità ha un forte impatto sulle pratiche e procedure di security riguardanti i clienti (in Italia il 33%).
In Italia la garanzia di sicurezza dei dati e delle applicazioni cloud ha il secondo posto (34%). Si prevede che Byod e IoT porranno ulteriori rischi per dipendenti, clienti e partner, facendo aumentare il peso della sicurezza.
Voglia di innovazione
Per aver successo nell’economia delle applicazioni le aziende devono innovare e rilasciare applicazioni in tempi più rapidi, sfruttando appieno la potenzialità offerte dalle Api. Per assecondare questa esigenza, il 79% del campione internazionale (l’80% in Italia) ha deciso di rendere disponibili i propri dati sotto forma di Api con l’intento di accelerare la delivery delle applicazioni mobile e web, migliorare le interazioni con i clienti e aprire nuovi canali e opportunità di guadagno.
Crescita degli investimenti in security
In Italia il 66% dei soggetti intervistati (mondo: 48%) si rende conto che la sicurezza può essere un agente importante per la crescita del business, anche perché i nuovi servizi resi possibili da un maggiore livello di sicurezza hanno aumentato i ricavi, o si prevede che li aumentino, per l’80% delle aziende (mondo: 78%).
Questa nuova visione della sicurezza ha portato a un aumento degli investimenti nella security. Secondo gli intervistati, in Italia gli investimenti in quest’area nei prossimi tre anni raggiungeranno il 18% della spesa It (mondo: 25%), rispetto all’attuale 15% (18%).