Sono 11 milioni gli acquirenti abituali di e-commerce in Italia, secondo Net Retail – Il ruolo del digitale negli acquisti degli italiani, realizzata da Human Highway per il Consorzio Netcomm e giunta alla seconda rilevazione trimestrale (fine giugno 2015). Questo segmento, che genera il 90% degli acquisti, si compone di individui di età compresa tra 30 e 55 anni, più uomini che donne, che oltre a comprare online per sé stessi almeno una volta al mese, svolgono anche la funzione di responsabili di acquisto digitali per tutta la famiglia.
Allargando il campione, sono invece oltre 21 milioni gli italiani che almeno una volta nella vita hanno comprato online un bene e servizio, e quasi 17 milioni quelli che hanno effettuato un acquisto negli ultimi 3 mesi. A fine 2015 saranno stati acquistati online ben 250 milioni tra prodotti e servizi.
Parlando dei primi sei mesi dell’anno, il 57% dei beni acquistati è stato un prodotto fisico, mentre il restante 43% un servizio o un bene digitale. L’incremento di vendita dei prodotti procede a un ritmo superiore rispetto a quello di servizi e beni digitali, diminuisce l’uso del contante nel saldare gli acquisti a distanza e rimane costante, intorno a 7 su 100, il numero di ritiri dei prodotti acquistati online, a fronte di 93 consegne al domicilio di casa o dell’ufficio.
Quattro trend, smartphone al centro
“Il panorama descritto nell’ultima indagine Net Retail è molto diverso da quello che abbiamo analizzato nel primo trimestre del 2015”, afferma Roberto Liscia, Presidente di Netcomm; “rispetto al percorso di informazione e di acquisto, l’evoluzione in atto sembra indicare una completa ibridazione dei due mondi on-line ed off-line, nella neutralità dei canali”.
“Lo Smartphone è l’icona del nuovo retail, il luogo in cui i due mondi si connettono e s’intrecciano”, commenta Giacomo Fusina, Ceo di Human Highway.
Alla base del salto evolutivo dall’eCommerce al Net Retail, l’indagine individua quattro trend: percorso di acquisto, consegne e pagamenti, l’online nel retail tradizionale e il livello di servizio.
Nel dettaglio, il percorso di acquisto online dev’essere sempre disponibile, accessibile da qualsiasi dispositivo, personale e giudicato sui social. Consegna e ritiro dei prodotti seguono l’online banking e i sistemi di pagamento cashless, in particolare i sistemi p2p.
Il ruolo dei punti vendita tradizionali cresce nell’in-store online purchase, ovvero come luoghi dell’acquisto online, o di consegna (pick-up point), con l’unione di profilazione geografica e comportamento di acquisto.
Infine l’acquirente digitale è scaltro e molto esigente: online è stato abituato a essere servito con un riguardo molto maggiore di quanto mediamente avviene nel canale tradizionale, e lo fa pesare.
Pochi i grossi player, ma c’è coda lunga
Nello scenario degli acquisti online di prodotti dove pochi player, talvolta uno solo, diventano i dominatori di un fenomeno o di una categoria e gli altri possono solo lavorare in uno spazio residuale fatto di nicchie, servizi accessori e target particolari. L’analisi di notorietà dei brand del Net Retail conferma questa tendenza e indica che i primi 20 merchant raccolgono l’84% delle citazioni spontanee degli acquirenti, una concentrazione in leggera e costante crescita dal 2014.
Lo spazio aperto dalle mille nicchie di interessi e passioni degli acquirenti porta alla diluizione della quota dei grandi merchant sul totale delle vendite. Nel Net Retail, quindi, la “coda lunga” potrebbe rivelarsi ancora più lunga di quanto si pensi.
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