Ecommerce: quando il credito spetta al merchant

Amazon è partita prima di Natale, eBay ha appena concluso il test nel Regno Unito e si preparara al rollout la nuova frontiera dell’ecommerce passa dal credito al venditore. Dove non arrivano le banche ci pensano i marketplace.

Il piano per il momento ha coinvolto il Regno Unito e prossimamente verrà esteso agli Stati Uniti e rappresenta un concreto esempio di come le società cerchino di mettere in atto meccanismi virtuosi di finanziamento, là dove il sistema bancario tradizionale non risponde.

Protagonista in questo caso è eBay che, attraverso Payal, dopo aver lanciato i servizi di credito al consumo, sta ora sperimentando strumenti di finanziamento per i merchant che operano sul suo marketplace.
Una sorta di credito per le piccole imprese, lo definisce la società, che ha già avviato la sperimentazione n Gran Bretagna con un numero selezionato di venditori.
Il programma pilota si è concluso in queste settimane ed evidentemente i risultati sono positivi, visto che la società sta pianificando il graduale rollout su scala più ampia.

L’iniziativa è indirizzata ai piccoli merchant, quelli per i quali l’accesso a strumenti come il factoring risulta comunque oneroso e che fanno fatica rispondere alla crescita delle vendite online in una situazione di mancanza di credito da parte del settore bancario.
E il finanziamento serve, per disporre di inventari sufficienti a soddisfare la domanda, per acquistare materie prime, per lanciare campagne di advertising o anche per poter potenziare le loro strutture aziendali.
Il test britannico prevedeva un credito fino a 25.000 sterline, da spendere in qualunque tipo di attività, vale a dire per comprar materie prime, per riprogettare il proprio sito, incrementare lo staff o condurre campagne di advertising online.
Naturalmente, la valutazione del credito per ciascun richiedente era subordinato ai volumi di business generati e la concessione arrivava entro 72 ore dalla domanda.
Il rientro dal prestito poteva avvenire attraverso semplici prelievi sui pagamenti ricevuti sugli account PayPal.

La mossa di eBay rappresenta una risposta a un problema che sta diventando urgente e che ha già visto intervenire direttamente anche Amazon, che alla fine dello scorso anno, proprio a ridosso del rush natalizio ha dato vita negli Stati Uniti a un analogo servizio Amazon Lending.
Non solo.
Sulla stessa scena si muovono anche le startup. Le cronache statunitensi parlano di Kabbage Inc, specializzata proprio nei servizi creditizi per gli operatori online, che si sta strutturando proprio per servire quegli operatori che scelgono di vendere sui marketplace.

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