In occasione del il primo Data Center Innovation Day italiano, convegno organizzato a Milano presso la sede di Tecniche Nuove dalle testate 01net, Ambiente & Sicurezza, L’Impianto Elettrico, RCI e Sicurezza, abbiamo intervistato il relatore Alessio Casagrande, product Manager & Solution Architect di Rittal, che ha toccato il tema dei data center edge.
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Nel suo intervento al convegno Alessio Casagrande ha ricordato il ruolo di leader che la società ha nel mercato di armadi di rete e non solo.
Dopodichè Casagrande ha sottolineato come l’edge computing non sia un tema del futuro, ma una realtà concreta e diffusa. Una rivoluzione che verrà fortemente accelerata dalla rete 5G, arrivando a miliardi di dispositivi connessi entro il 2025.
Viviamo infatti in un mondo fatto di dati distribuiti. Ci saranno sempre più piccoli edge data center, per elaborare i dati laddove vengono generati, riducendo inefficienze e latenza.
Un edge data center può essere rappresentato anche da solo 1 o due armadi, ha sottolineato Casagrande.
Latenza, sicurezza, disponibilità sono fondamentali. Ma ancora di più lo è la scalabilità; la capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze del momento.
L’industria 4.0 già oggi prevede l’utilizzo di server locali, in grado di elaborare grandi quantità di dati in tempo zero o quasi. La tendenza si andrà intensificando con forza anche grazie alle reti 5G.
Il futuro dei data center vede soluzioni pre-ingegnerizzate, un progetto completo fino ai minimi dettagli e già pronto per essere realizzato.
Facile immaginare gli importanti risparmi economici che ne conseguono.
In modo del tutto analogo, Rittal prevede soluzioni chiavi in mano per la realizzazione di edge data center. Grazie alla scelta di proporre prodotti standard, è possibile ampliare modularmente la struttura, effettuando investimenti particolarmente precisi. Fondamentale, in un periodo storico che mai come prima si basa sul contenimento di costi.