Da ormai molte ore risulta fuori combattimento il servizio email di Libero.it e Virgilio.it; ItaliaOnLine afferma che il problema è “in via di risoluzione”
Grave disservizio in capo ai milioni di utenti delle caselle email Libero.it e Virgilio.it: dalla sera del 23 gennaio, infatti, le caselle risultato in parte o del tutto irraggiungibili, come potete vedere dall’immagine qui sotto.
Al momento in cui scriviamo, non sono noti i tempi di risoluzione del problema. La società ha comunicato che “A partire dalla notte del 23 gennaio 2023 si stanno verificando disservizi sull’infrastruttura a cui fanno capo i servizi web Libero e Virgilio, in particolare la posta elettronica. È stato identificato il problema, in corso di risoluzione, che è dovuto ad un disservizio all’interno del nostro data center. Pertanto, una volta ripristinato il servizio, non si avrà nessuna perdita di dati per gli account Libero e Virgilio mail. Ci scusiamo per il disagio che i nostri utenti sono costretti a subire in queste ore e confidiamo in una rapida risoluzione.”
Aggiorneremo l’articolo appena ci saranno sviluppi significativi.
E’ da ieri che non funziona, è tanto tempo, posdobile?
Non mi sembra che si stia risolvendo il problema è da ieri che non funziona, è assurdo
Come mai dopo quattro giorni non si riesce ancora a risolvere il proble? Cosa è successo di vero? Abbiamo urgente bisogno della posta elettronica. Con gli esperti e la tecnologia di oggi, non è possibile dover impiegare quattro giorni per risolvere il problema. Diteci almeno cosa dobbiamo fare.
pensavo ci fosse un backup ….
Per chi usa libero.it come posta mail per la professione è riduttivo parlare di disservizio; trattasi di mancata corrispondenza con i clienti con conseguente perdita di tempo, talvolta accompagnata da ritardati/mancati introiti economici oltreché disagi che si riverberano sulla committenza. E’ grave inoltre che non venga almeno ipotizzata una data di ripristino della normale funzionalità. Ci spiace già anticipare che alla scadenza del rinnovo dell’abbonamento ricorderemo quanto avvenuto nel gennaio 2023 e valutare soluzioni alternative.