Al varo una nuova architettura per il virtual computing. Già pronto l’array Symmetrix V- Max a elevata efficienza energetica.
Emc ha rilasciato un’architettura specificamente concepita per le nuove esigenze dei data center virtuali e un primo sistema di storage che vuole porsi come punto di riferimento per le infrastrutture di virtual computing.
La Virtual Matrix Architecture integra componenti standard con le funzionalità della piattaforma Symmetrix per realizzare sistemi in grado di crescere fino a centinaia di migliaia di Terabyte di storage e decine di milioni di operazioni di I/O al secondo, supportando centinaia di migliaia di macchine virtuali Vmware o di altre parti attraverso un’unica infrastruttura di storage federata.
L’architettura di storage è stata progettata e realizzata da Emc con l’obiettivo di rompere i tradizionali limiti fisici dello storage per data center e include alti livelli di automazione per semplificare i compiti di gestione dello storage, permettendo la crescita on demand delle risorse e impiegando meno energia per Terabyte di dati rispetto ai sistemi di storage high-end tradizionali.
Il primo sistema basato su questa nuova architettura è il Symmetrix V-Max, uno storage array di fascia alta che utilizza processori multi-core per ridurre i consumi energetici e i costi unitari transazionali in termini di operazioni I/O al secondo. Utilizza drive Flash, Fibre Channel e Sata.
L’engine di base dispone di processori multipli e ridondati Intel Xeon Quad-core, fino a 128 Gigabyte di memoria, fino a 16 connessioni host e 16 connessioni di canale per drive. La Virtual Matrix Architecture permette agli engine dei Symmetrix V-Max l’interconnessione e condivisione delle risorse.
Il Symmetrix V-Max automatizza la messa in opera dello storage, riducendo, secondo Emc, fino al 95% il tempo e la complessità di provisioning. L’integrazione con diverse funzionalità di Vmware consente di operare il provisioning delle risorse sia server sia storage on demand, con gestione, report e controllo centralizzati.
Più di trenta sistemi di questo tipo sono già stati forniti nell’ambito del programma Early Adopter a utenti che utilizzano grandi data center. Tra questi utenti in beta test c’è Unicredit Group.