Un comparto in ripresa, ma non nell’area Emea, dove Germania, Francia, Uk e Paesi Nordici non sono seguiti da Spagna, Portogallo e Grecia.
Arriverà a valere qualcosa come 232 miliardi di dollari a fine 2010 il mercato mondiale del software di classe Enterprise.
Lo sostiene Gartner che parla di un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente e, soprattutto, di previsioni di crescita costante anche nel 2011, quando il comparto dovrebbe raggiungere un giro d’affari di 246,6 miliardi, e fino al 2014, con un tasso medio di crescita del 6%, quando arriverà alla soglia dei 300 miliardi.
Si tratta di segnali positivi, soprattutto perché rappresentano un recupero rispetto alla perdita del 2,9% messa a segno dal comparto nel 2009.
Driver della crescita, secondo la società di analisi, l’obsolescenza dei sistemi installati e l’aumento della domanda di sicurezza. Gioca un ruolo importante anche la necessità di allineare il software ai requisiti di business, che dunque porta le aziende a indirizzare nuovi investimenti nell’area infrastrutturale.
Non si tratta di crescite omogenee su tutte le region: l’Asia-Pacific metterà a segno un +11,5% a fronte di un più modesto +2,7% in Europa Occidentale.
L’area Emea è quella che mostra ancora segni di sofferenza, con una previsione di calo del 3,4% a 64,5 miliardi di dollari. Si tratta di una ripresa differita, sostiene Gartner, che entro il 2014 stima la dimensione del software Enterprise Emea a 76,2 miliardi di dollari.
La situazione dell’area Emea, secondo Gartner, è specchio delle contraddizioni nella regione, con la Germania a guidare la ripresa, la Francia al seguito, Uk e Paesi Nordici promettenti e Irlanda, Spagna, Portogallo e Grecia ancora in difficoltà.
I mercati in ripresa investiranno nel software, mentre lo spending resterà al palo negli altri.
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