A colloquio con Mauro Catalano, country manager della filiale italiana, che spiega le linee strategiche: niente consumer, sì all’ampliamento di gamma.
“I server prima della fine dell’anno. Il consumer può aspettare“. Queste, in estrema sintesi, le linee guida di Lenovo per il nostro mercato, così come tratteggiate da Mauro Catalano, country manager della filiale italiana.
Un mercato che il manager trova eccessivamente dominato dalle dinamiche dei prezzi. “La corsa al downpricing mi sembra un fenomeno tipicamente italiano, soprattutto quando si palra di gare pubbliche. All’estero i meriti tecnici pesano per oltre il 65% nella valutazione delle singole offerte: qui in Italia oltre il 70% della discriminante si gioca sul prezzo“.
Catalano punta il dito anche verso i suoi competitor: “Sempre più spesso si cerca di spingere verso il basso anche prodotti di gamma, ingenerando un fenomeno di banalizzazione pericolosa per il comparto. Un conto è offrire prodotti come l’Eee Pc, indirizzati a un segmento specifico e con caratteristiche peculiari, un conto è limitarsi a giocare al ribasso“.
E’ come se non si sapessero trovare ulteriori argomenti di vendita, sostiene il manager, che vede in difficoltà anche il canale, “invischiato nella corsa al prezzo“.
Lenovo, secondo Catalano, ha fatto una scelta di qualità, grazie anche ai consistenti investimenti in ricerca e sviluppo, che si traduce in una particolare robustezza e affidabilità delle sue macchine. Elementi considerati chiave per accostarsi al mercato business.
“In realtà, anche noi abbiamo fatto e continueremo a fare dei trial con alcuni operatori della Grande Distribuzione Organizzata, offrendo la nostra qualità allo stesso prezzo degli altri competitor. Sono però operazioni sporadiche, che hanno soprattutto valore di marketing“.
Sono queste considerazioni che trattengono per il momento Lenovo dal portare la sua offerta consumer nel nostro Paese, così come ha fatto in Francia e in Sudafrica e come intende fare in alcuni mercati emergenti.
“In questo momento non abbiamo un’ampiezza di gamma tale da poter approcciare con la necessaria consistenza questo mercato. E comunque il nostro obiettivo è fare profitto. Non ci impegneremo su questo fronte se non saremo certi della redditività del business“.
Se il consumer è argomento per il momento accantonato, per lo meno in Europa, non lo è l’ampliamento di gamma. Dalle workstation ai nuovi notebook come l’X300, per arrivare ai server, rigorosamente con cuore Intel, Lenovo punta a costruire un’offerta mirata al mondo business e professionale, grazie anche alla stretta collaborazione tecnologica tuttora esistente con Ibm.
“I server verranno prodotti nella nuova fabbrica in Polonia, operativa dal mese di settembre. Lenovo ha deciso di implementare il cosiddetto world sourcing: i costi di produzione e trasporto ci hanno portato a rivalutare una serie di assiomi. Ad esempio,non èdetto che sia sempre così conveniente produrre in Cina. Per questo motivo, abbiamo deciso di portare la produzione di alcune linee, in particolare i desktop e i server, vicino al luogo di destinazione. Restano invece in Cina i notebook”.