eProcurement: uno strumento per portare innovazione ed efficienza nella PA

Gli strumenti di eProcurement, in grado di innovare e rendere più efficiente il processo di Acquisto nella Pubblica Amministrazione, si stanno sempre più diffondendo in Italia: una Ricerca mostra le dinamiche legate a questo fenomeno.




“Innovazione” ed “efficienza” sono ormai diventate due parole chiave per la Pubblica Amministrazione italiana: rappresentano i “binari” sui quali si stanno avviando quei progetti di riforma e cambiamento che si pongono l’obiettivo ultimo di spingere verso una PA più moderna, più attenta all’utilizzo delle risorse e alle esigenze delle imprese e dei cittadini. In questo scenario, un percorso virtuoso si è attivato ormai da qualche anno ed è rappresentato dall’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a supporto dei processi di Acquisto: l’eProcurement.

Le diverse fasi del Processo di Acquisto (analisi dei fabbisogni, ricerca e qualifica dei fornitori, condivisione delle specifiche, negoziazione, aggiudicazione dell’appalto, gestione del catalogo, richiesta di acquisto, autorizzazione ed emissione ordine, logistica e seguente ciclo amministrativo contabile) di una PA locale e/o centrale, possono essere supportate da una molteplicità di strumenti elettronici che, con riferimento alla PA italiana, è possibile distinguere in due categorie: gli strumenti in grado di gestire una transazione (acquisto/aggiudicazione di una fornitura), quali Gare e Aste elettroniche, Mercati elettronici e Cataloghi online e Negozi online a supporto delle Convenzioni, e gli strumenti a supporto delle fasi che precedono o seguono la transazione. Secondo quanto emerge dalla terza edizione della Ricerca dell’Osservatorio eProcurement nella Pubblica Amministrazione della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), il volume di scambi gestito tramite strumenti di eProcurement rientranti nella prima categoria è pari a 3 miliardi e 220 milioni di €, corrispondenti a circa il 2,5% del totale di beni e servizi acquistati dalla PA nel nostro paese.

L’eProcurement sta dunque diventando un fenomeno sempre più diffuso nella PA del nostro paese, in grado di coinvolgere un numero di utilizzatori ancora limitato ma crescente e, soprattutto, capace di intercettare valori di spesa pubblica sempre più rilevanti. Dopo un assestamento fisiologico avvenuto nel 2007, nel 2008 il volume di scambi gestito tramite eProcurement fa un salto in avanti del 182%. Come rilevato già negli anni precedenti dall’Osservatorio, la maggior parte di questo valore (circa i tre quarti) è relativo a volumi negoziati tramite Gare e Aste online, mentre la parte restante è intercettata dagli altri strumenti elettronici a disposizione della PA italiana: i Mercati elettronici, i Cataloghi di vendita di Operatori privati e i Negozi online a supporto delle Convenzioni. In questo scenario, un ruolo chiave è svolto da Consip, che da sola raggiunge quasi il 50% del transato complessivo. In forte crescita anche il transato gestito da alcune Centrali di Acquisto regionali (Intercent- ER, in particolare).

Sono però molti gli Enti che non si sono ancora avvicinati all’eProcurement. Tuttavia, le esperienze positive di quegli Enti che ormai da anni adottano strumenti di eProcurement a supporto dei loro acquisti mostrano infatti come le barriere siano, nella stragrande maggioranza dei casi, non fondate o non corrette, ma riconducibili ad alcuni “falsi miti”: la mancanza di tempo, la paura che i fornitori non siano pronti, la convinzione che i benefici non siano sufficienti, il timore che la tecnologia sia inadeguata, la mancanza di competenze, o ancora timori nei confronti della normativa o dei costi connessi ai progetti di eProcurement. In conclusione, risultano riscontrabili solo due reali ragioni della non adozione: la scarsa propensione all’innovazione e la presenza di inerzie organizzative.

Vuoi avere maggiori informazioni sul tema eProcurement nella PA? Clicca qui per scaricare l’Executive Summary del Rapporto con i risultati della Ricerca dell’Osservatorio eProcurement nella Pubblica Amministrazione della School of Management del Politecnico di Milano.

*Paolo Catti e Giovanni Calabria, rispettivamente Responsabile della Ricerca e Ricercatore Osservatorio eProcurement nella PA – School of Management del Politecnico di Milano



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