Epson Italia conferma la partecipazione alle Energiadi 2023, la gara nazionale tra istituti scolastici del primo ciclo che si pone l’obiettivo di diffondere i principi dello sviluppo energetico sostenibile.
In particolare, dal 31 marzo al 2 aprile l’azienda si cimenta – presso l’Istituto Comprensivo Breda di Sesto San Giovanni (MI) – in una delle 7 specialità di questo progetto: una maratona che prevede una pedalata di 52 ore per generare il maggior quantitativo possibile di corrente elettrica.
“Aderire a questa iniziativa testimonia ulteriormente il nostro impegno verso l’ambiente, in linea con la nostra filosofia aziendale.
L’attenzione per la sostenibilità passa anche attraverso questi momenti che puntano non solo a sensibilizzare le giovani generazioni per costruire un mondo migliore, ma anche a promuovere la condivisione dei valori sociali in un contesto ludico, aspetto necessario per rendere i ragazzi parte attiva nella salvaguardia del pianeta”, spiega Luca Cassani, Corporate Sustainability manager di Epson Italia.
La partecipazione alle Energiadi 2023 è in linea con progetto educativo europeo “New Horizons” che Epson ha lanciato nel 2019 e che coinvolge migliaia di studenti europei di tutte le età, mettendo a loro disposizione tecnologie digitali per favorire metodi di insegnamento innovativi e supportare programmi inerenti alla sostenibilità e all’innovazione.
In termini green, Epson vanta un lungo percorso (iniziato oltre 50 anni fa con un impianto di trattamento delle acque reflue presso la sede in Giappone) che negli anni si è arricchito sempre più di attività, iniziative e riconoscimenti.
Uno dei pilastri – che ha contribuito a dare valore aggiunto ai suoi prodotti – è la tecnologia di stampa Heat Free che, a differenza della laser, consuma fino al 90% di energia in meno e ha un impatto ambientale enormemente ridotto anche grazie al basso numero di materiali di consumo utilizzati durante il ciclo di vita del prodotto.
Con la sua Environmental Vision 2050, infine, Epson si impegna a diventare carbon negative e a non utilizzare più materie prime vergini dal sottosuolo entro il 2050.