L’annuale Equinix Global Tech Trends Survey raccoglie le opinioni dei leader IT di tutto il mondo sulle principali tendenze tecnologiche: il commento di Emmanuele Becker, Managing Director di Equinix Italia.
Dopo diversi anni tumultuosi, ci troviamo di fronte a un nuovo scenario del mondo IT. Se infatti l’ambito informatico è ormai stabilmente nell’agenda dei consigli di amministrazione, l’incertezza economica perdura, come la necessità di ottenere un reale ritorno sugli investimenti nelle nuove tecnologie e nelle strategie digitali. La pressione sui team tecnologici per abilitare strategie aziendali a prova di futuro non è mai stata così forte.
L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando la forza trainante delle moderne tecnologie in diversi settori industriali, ma questo è vero solo finché c’è la disponibilità di grandi quantità di dati, il che sta di conseguenza portando a una crescente domanda di data center per immagazzinare ed elaborare queste informazioni. La richiesta di implementazione dell’AI in diverse funzioni aziendali è elevata, con l’Italia particolarmente propensa all’utilizzo dell’AI nelle operazioni IT, citata dall’84% degli intervistati nel Paese; ma elevata è anche la mancanza di conoscenze interne per raggiungere l’obiettivo, insieme ad altre barriere, tanto che in Italia il 48% degli intervistati non è molto soddisfatto della capacità del proprio team di implementare l’AI. Questo segue un sentimento generale con il 49% dei leader IT in EMEA che dubita della capacità della propria infrastruttura di soddisfare le esigenze dell’AI, rispetto ai leader dell’Asia-Pacifico (44%) e delle Americhe (32%). Il 44% dei leader IT dell’area EMEA ha inoltre indicato la mancanza di conoscenze interne come principale deterrente.
Contemporaneamente, negli ultimi dieci anni circa, i progressi tecnologici in materia di big data, reti ad alta velocità e potenza di calcolo hanno fatto sì che i gemelli digitali acquisissero un notevole slancio. Oggi la loro adozione è sempre più diffusa: nove responsabili IT su 10 in tutto il mondo dichiarano che la loro organizzazione ha utilizzato o intende utilizzare presto la tecnologia dei gemelli digitali.
L’Italia in quest’ottica riesce a posizionarsi al di sopra della media europea, dimostrando un tasso di pianificazione d’utilizzo maggiore. Il 49% degli intervistati, nei prossimi 24 mesi, sta pensando a fare entrare in gioco gemelli digitali nel campo dell’operational performance (vs 42% EMEA), il 45% nel Product development (VS 40%).
Essere a prova di futuro, tra espansione geografica e sovranità digitale
Cybersecurity, compliance e customer experience rimangono le priorità tecnologiche strategiche indicate rispettivamente dall’82%, 81% e nuovamente 81% dei nostri intervistati italiani, in sostanziale linea con lo scenario mondiale, mentre le paure maggiori convergono sui cyber attack (73%) e su una mancanza di talenti reclutabili in ambito IT (65%), ambito in cui la velocità di evoluzione delle skill richieste viene identificata come la maggiore sfida (46%) degli intervistati.
Essere pronti per il futuro significa anche essere nei posti giusti, al momento giusto e con le persone giuste.
Per questo l’espansione geografica continua a essere un obiettivo di diversi IT Leader, con una particolare propensione degli attori dell’Asia-Pacifico (il 41% mira a una nuova region, il 39% a un nuovo paese) e un atteggiamento più conservativo da parte dell’Italia (il 37% degli intervistati non pianifica un’espansione).
Da un punto di vista IT, i leader italiani prevedono in particolare di realizzare un deployment virtuale attraverso il cloud.
Stupisce invece la volontà, più decisa rispetto allo scorso anno, di voler costruire data center dedicati, tendenza che si riflette anche a livello globale (5%) ma che rimarca una contraddizione con l’impegno sostenibile a cui il settore dovrebbe dedicarsi.
Per realizzare le ambizioni di espansione, la maggioranza dei responsabili IT globali prevede inoltre di assumere personale IT dedicato in ogni nuova sede (49%). Non a caso, il 57% dichiara anche i propri team sono cresciuti negli ultimi due anni, similmente alla statistica italiana del 56%. L’Italia si dimostra inoltre uno dei Paesi a minor tasso di decrescita: solo l’11% la riporta per gli scorsi 24 mesi, mentre il 55% ha in previsione un’espansione dei propri team.
Ciononostante, le normative in materia di sovranità dei dati rappresentano potenzialmente una sfida per i leader IT che si adoperano per garantire la conformità: oltre tre quarti (79%) dei responsabili IT a livello globale dichiarano che i loro piani di espansione sarebbero influenzati da leggi severe in materia di sovranità dei dati.
Sostenibilità e regolamentazioni, nello studio di Equinix
La nostra ricerca evidenzia un livello di fiducia aziendale nella propria capacità di soddisfare la domanda sostenibile che si rivela abbastanza elevato, attestandosi ad un 42% globale, con la rappresentanza IT Italiana nuovamente al di sopra della media europea nel considerare la sostenibilità un driver strategico della propria infrastruttura.
Eppure, quasi due terzi dei responsabili IT globali (64%) considerano il carbon pricing una sfida normativa, in particolare in Italia, dove la percentuale sale al 73%, mentre un numero quasi uguale (63%) considera impegnative le nuove restrizioni sulle attività e gli obblighi aggiuntivi rispetto alla rendicontazione.
La metà dei responsabili delle decisioni IT mondiali afferma che le proprie organizzazioni sono messe a dura prova dai costi di gestione delle normative nuove e future. La velocità dei cambiamenti normativi e l’elevato volume di regolamenti sono altre preoccupazioni principali.
In Italia, il metodo preferenziale indicato per rispondere alle sfide della regolamentazione è l’adesione a specifiche trade association, mentre a livello internazionale risulta l’automazione.
Digital divide, interconnessione e colocation
In questo scenario estremamente complesso, colpisce come alcune dei prerequisiti basilari del business digitale siano gli stessi identificati dagli IT leader per risolvere il digital divide.
Nel caso Italiano, 5G (53%), fibra (51%) e connessione a banda larga (34%) vengono indicate come priorità assolute, sottolineando l’attualità e l’importanza di un nodo infrastrutturale evidentemente non ancora risolto.
L’attenzione all’interconnessione sembra beneficiarne di conseguenza, con un riconoscimento dei benefit in crescita in diversi campi e un cambio di spesa incrementale previsto dal 52% degli intervistati italiani.
Un trend simile si rivela nella spesa generale in carrier neutral colocation.
Oltre la metà dei responsabili delle decisioni IT globali dichiara che la propria organizzazione prevede di aumentare la spesa per la colocazione carrier-neutral nel 2023, con un aumento di cinque punti percentuali rispetto al 2022.
Conclusioni
Il digitale ha cambiato la vita dei consumatori per decenni, e questa ondata di trasformazione sta ora cambiando il modo di fare business, ridisegnando le basi della competizione in quasi tutti i settori verticali, separando coloro che sono preparati alla nuova realtà digitale da quelli che non lo sono e, nel processo, spostando le dinamiche future dell’economia globale.
Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale stimoleranno ulteriormente questo processo, accelerando ulteriormente la necessità di trasformazione e stimolando la domanda di infrastrutture modernizzate per supportare tale trasformazione, anche se il passaggio a un’infrastruttura digitale basata su abbonamento renderà probabilmente molte di queste preoccupazioni un ricordo del passato.
Possiamo inoltre prevedere che i governi, UE in testa, sosterranno la crescita dell’industria delle infrastrutture digitali, ma vorranno anche che questi provider diano priorità alla sostenibilità e alla privacy dei dati durante la loro crescita. Questi temi saranno importanti per le amministrazioni perché infine anche i cittadini non chiederanno niente di meno che questo.