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Experian: il 72% dei leader aziendali italiani sta esplorando le applicazioni della GenAI

Un nuovo studio di Experian analizza le strategie aziendali emergenti, concentrandosi su quattro aree chiave: priorità strategiche, dati e analisi, tecnologia e rischio. La disruption tecnologica è considerata dai decision maker il fattore esterno di maggiore impatto per il loro business nei prossimi due anni, con il 68% degli intervistati convinto che l’uso strategico dell’AI sarà decisivo per ottenere un vantaggio competitivo.

Questa tendenza è confermata dal fatto che quasi tre quarti (73%) dei responsabili IT stanno già esplorando diverse applicazioni pratiche dell’AI per implementarle entro il prossimo anno. Tra i benefici più attesi dalla GenAI il miglioramento del risk assessment (67%). Altrettanto rilevante è l’interesse per l’analisi di fonti di dati alternative (62%), grazie alla capacità della GenAI di estrarre informazioni preziose da dati non tradizionali per creare modelli decisionali che offrono una visione olistica del cliente.

Quasi la metà degli intervistati (47%) prevede un aumento dello stress creditizio nei prossimi 12 mesi, con un conseguente incremento di mancati pagamenti e morosità. Non sorprende che la stessa percentuale (47%) abbia inasprito i criteri di prestito nell’ultimo anno. In questo contesto, il 42% dei responsabili della gestione del rischio considera prioritario migliorare la capacità di identificare i clienti finanziariamente vulnerabili. Una migliore integrazione tra dati, strumenti di analisi e software decisionali, potenziata dall’AI, permetterebbe agli istituti di credito di avere una visione più completa dei richiedenti, accelerare i processi decisionali, migliorare le relazioni con i clienti e promuovere pratiche di prestito più eque.

Experian AI GenAILa situazione in Italia, secondo lo studio Experian

I leader aziendali italiani hanno compreso l’importanza strategica dell’AI per ottenere un vantaggio competitivo: il 67% degli intervistati ne riconosce il ruolo cruciale e il 72% sta esplorando le possibili applicazioni della GenAI, con l’obiettivo di implementarle entro il prossimo anno, soprattutto per migliorare la valutazione del rischio (67%). La rapidità di sviluppo e implementazione dei modelli di AI/ML rappresentano ancora un ostacolo per il 49% degli intervistati.

Anche in Italia, infatti, si percepisce una crescente preoccupazione per l’aumento del rischio di credito, con quasi la metà degli intervistati che prevede un incremento di mancati pagamenti e insolvenze nei prossimi 12 mesi e il 57% che ha adottato criteri di prestito più severi.

In questo contesto, l’utilizzo di dati alternativi nei modelli di valutazione del rischio si sta rivelando vincente: il 54% degli intervistati conferma che questa strategia ha migliorato l’accuratezza delle decisioni di prestito.

Decisioni data-driven: il vantaggio di una piattaforma cloud unificata

La mancanza di accesso a fonti di dati alternative rappresenta un ostacolo significativo per il successo dei programmi di analisi e lo sviluppo di modelli volti a supportare decisioni di prestito più accurate, soprattutto in un contesto economico in rapida evoluzione. Inoltre, il 55% degli intervistati ritiene che lo sviluppo di modelli di AI/ML sia troppo lento, mentre il 48% è costretto ad aggiornare costantemente i propri modelli per tenere il passo con i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.

Le piattaforme cloud offrono una soluzione a questa sfida: grazie alle loro capacità avanzate di AI, possono elaborare e analizzare in modo efficiente set di dati alternativi o complessi, anche non strutturati, estraendo informazioni preziose finora inaccessibili. Questo si traduce in modelli predittivi più accurati, insight più approfonditi e profili di rischio di credito più completi.

La ricerca di quest’anno mette in luce due tendenze fondamentali: da un lato, la crescente competizione per la leadership nell’ambito dell’AI, considerata strategica per ottenere un vantaggio competitivo. Dall’altro, la crescente attenzione verso gli investimenti in strumenti di analisi e infrastrutture dati, essenziali per sfruttare appieno il potenziale informativo a disposizione. Molte aziende, infatti, sono ancora alle prese con la necessità di ridurre tempi e risorse necessari allo sviluppo di nuovi modelli. I risultati dimostrano chiaramente come le aziende si stiano orientando sempre più verso servizi basati su cloud per integrare efficacemente dati, analisi e software”, spiega Armando Capone, CEO di Experian Italia.

È incoraggiante vedere che la maggior parte dei senior leader è ottimista sulla crescita per l’anno prossimo, e che di conseguenza prevede maggiori investimenti in tecnologia. Tuttavia, ci troviamo ancora di fronte a sfide macroeconomiche più ampie, con le difficoltà finanziarie dei clienti evidenziate come una preoccupazione significativa. Intelligenza artificiale e strumenti di ML rappresentano una notevole opportunità per migliorare la precisione della valutazione del credito, sia per i clienti nuovi che per quelli esistenti, e quindi contribuire a salvaguardare i clienti vulnerabili con un impegno proattivo”, afferma Malin Holmberg, CEO, EMEA & APAC, Experian.

Il nuovo rapporto Experian realizzato da Forrester Consulting ha coinvolto oltre 1300 tra decision maker in EMEA e APAC. Per saperne di più, è possibile scaricare il rapporto completo dal sito di Experian.

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