Extreme Networks si accorda con Westcon

Il distributore diventa partner del vendor anche per il mercato italiano, mentre si annunciano novità nel channel program destinato a system integrator e service provider

L’alternativa a Cisco. Così si definisce Extreme Networks, aziende che si occupa di soluzioni Ethernet, oggi focalizzata su tre aree di riferimento, converged enterprise, service provider e data center. «Perché la crisi, per noi si sta trasformando in un’opportunità, in quanto alcune aziende finali che prima si rifornivano da marchi più noti, hanno preso in considerazione altri vendor. E noi – spiega Roberto Pozzi, regional director Southern Europe – vogliamo essere questa alternativa».

Extreme, quotata in Borsa, vanta perciò un cash flow positivo e porta avanti la sua strategia commerciale cercando di essere profittevole, avvantaggiata anche dalla crescita del mercato Ethernet.
Per cominciare, l’azienda sigla un nuovo accordo di distribuzione con Westcon, distributore di networking, security e prodotti per la convergenza, già in essere negli altri Paesi in cui Extreme è presente, che si aggiunge ai due attualmente attivi, ossia Ingram Micro e Xerity.
E poi, davanti a un pubblico di una ventina di partner di canale, costituiti da service provider e system integrator, riuniti presso il Lago di Garda per una due giorni di lavoro e svago, il vendor annuncia le novità del channel program, avviato un anno e mezzo fa.

«Obiettivo del programma è valorizzare gli investimenti del partner e le sue specializzazioni – sostiene Alberto Braghieri, channel manager -. Offriamo nuovi benefici economici, fondi destinati alla formazione, riduzione dei costi dei demo kit e utilizzo del brand in maniera congiunta, ma soprattutto proponiamo una serie di sconti a seconda del livello raggiunto». Silver, il livello base, è costituito da una ventina di partner che acquistano dai distributori di riferimento. Poi ci sono tre Gold che a breve saranno quattro e un Platinum, ma diventeranno tre entro giugno che hanno, invece, un rapporto diretto con Extreme.
«Ci interessa la qualità, non la quantità – spiegano i manager – tanto è vero che il nostro canale è da noi monitorato sulla base di tre parametri: le performance di fatturato, ma anche le competenze individuali e l’organizzazione interna. Ciò che ci preme è far crescere le nostre terze parti di livello, garantendo agli utenti finali interlocutori sempre più competenti, tenendo conto che i nostri partner vendono anche servizi». Servizi che si arricchiscono a loro volta di novità, portando maggiore profittabilità al canale.

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