Deloitte analizza l’impatto economico di Facebook in Europa e in Italia. Strumento ideale per le piccole e medie imprese, che il social network oggi premia con una iniziativa ad hoc.
2,5 miliardi di euro di indotto e 33.000 posti di lavoro.
A tanto ammonterebbe il valore di Facebook per l’economia italiana, almeno stando a uno studio pubblicato da Deloitte i cui risultati sono stati resi noti dalla stessa Facebook.
La ricerca si è posta un obiettivo chiaro: valutare e misurare qual è il valore di Facebook nel mondo business in tutta Europa.
L’ipotesi di partenza è che non sia corretto limitare a valutare la portata del social network solo in termini di condivisione o conversazioni tra amici, ma sia possibile e probabilmente a questo punto necessario comprendere come il fenomeno dei social network, e di Facebook in particolare, abbiano riflessi anche nel mondo del lavoro, attraverso pubblicità, fan page, applicazioni, eventi.
L’analisi ha analizzato quattro tipologie differenti di impatto socio-economico della piattaforma.
In primis l’impatto economico diretto, indiretto e indotto, vale a dire il coinvolgimento diretto dell’azienda sul mercato del lavoro nel Continente: i dipendenti, le sedi, le attrezzature, i fornitori, gli effetti sulla supply chain e gli effetti combinati.
Il secondo effetto misurato è definito di partecipazione al business. In questo caso Deloitte ha valutato gli effetti sui brand e sui fatturati delle imprese grazie alla pubblicità, alle fan page e alle attività di comunicazione diretta con la base dei consumatori.
Il terzo elemento è rappresentato dall’impatto sulla piattaforma, ovvero dai risultati delle attività degli sviluppatori che realizzano applicazioni per Facebook.
Infine, il quarto elemento è l’impatto sule vendite in tecnologia, con questo intendendo l’impatto sulle decisioni di acquisto da parte dei consumatori di smartphone o tablet e l’incremento di traffico generato su connessioni fisse e mobili.
L’insieme di questi quattro elementi, in tutta Europa, vale 15,3 miliardi di euro, dei quali solo 214 milioni possono essere attribuiti all’impatto economico diretto.
In questo contesto, l’Italia non si posiziona male.
Se Uk e Germania possono ascrivere a Facebook 2,6 miliardi di euro di Pil ciascuna, l’Italia le segue con 2,5 miliardi di euro, che valgono il 16% dell’insieme, lasciando più indietro la Francia ferma a 1,9 miliardi di euro.
Similmente, quando si parla di posti di lavoro, l’effetto diretto è di 3.200 posizioni, ma se si prendono in esame tutte le figure che ruotano intorno all’ecosistema, la Germania risulta prima con 36.000 posti e il Regno Unito raggiunge i 35.000, l’Italia si colloca nella fascia immediatamente inferiore, con circa 34.000 posti di lavoro.
Classifiche a parte, c’è un dato importante che a Deloitte preme sottolineare.
I social media in generale e Facebook in particolare stanno diventando uno strumento importante e valido per le piccole e medie imprese, che proprio per questo sempre più dovranno strutturarsi per imparare a utilizzare lo strumento in un’ottica di crescita, promozione e innovazione.
E proprio per meglio spingere l’utilizzo della sua piattaforma da parte delle pmi europee, Facebook ha deciso di offrire 100 euro di pubblicità gratuita a 50.000 piccole medie imprese in Italia, Regno Unito, Germania, Spagna.