Rendere il processo di fatturazione elettronica semplice e possibile in tutti gli ambiti, sia che coinvolga enti pubblici, sia operatori del settore privato. È questo l’obiettivo che intendono raggiungere Sap e Infocert attraverso una collaborazione, che ha portato alla creazione di un’interfaccia standard di integrazione tra Sap eDocuments e LegalInvoice.
Basata su Application Interface Framework (Aif) di Sap, eDocument, lo ricordiamo, è una soluzione pensata per agevolare tutti i passaggi della fatturazione elettronica. Ora, con lo sviluppo dell’interfaccia standard integrata nativamente con la tecnologia LegalInvoice di InfoCert, è possibile anche la gestione completa del dialogo con il sistema di interscambio di Sogei, senza dover ricorrere a ulteriori intermediazioni.
In pratica, adesso i clienti Sap possono emettere fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione e verso i privati direttamente dal loro ambiente Erp tramite un processo più semplice, veloce e affidabile. L’interfaccia dell’integrazione tra Sap e la tecnologia InfoCert è gestita direttamente dall’azienda in Germania e questo consente di avere un unico interlocutore in termini di supporto applicativo.
Dal punto di vista tecnico, attraverso l’infrastruttura Sap, la soluzione permette di gestire i tracciati Xml (lo specifico formato previsto dalla normativa) delle fatture processate elettronicamente. Dal canto suo, la tecnologia InfoCert, oltre a consentire la connessione con Sogei, incorpora anche la suite LegalInvoice e i relativi servizi di Firma Digitale, di Posta Elettronica Certificata e di Conservazione a Norma necessari per la completa gestione della procedura.
Sia eDocument sia LegalInvoice consentono alle imprese private di beneficiare degli incentivi statali offerti dal decreto legislativo n. 127 del 5/08/2015 e destinati a chi sceglie di adottare, dall’1 gennaio 2017, la fatturazione elettronica in ambito B2B. Tra tali incentivi rientrano l’esonero da diversi obblighi di comunicazione (in ambito di “spesometro”, per operazioni fatte verso Paesi “black-list”, per acquisti da San Marino e per i dati dei contratti stipulati dalle società di leasing), nonché la corresponsione dei rimborsi Iva in via prioritaria.