Microsoft ha ceduto tutte le attività di telefoni cellulari di base, i feature phone, per 350 milioni di dollari, insieme ad una fabbrica sita in Hanoi. La cessione non comprende la linea di prodotto Lumia né i device degli Oem. La chiusura della transazione è prevista per la seconda metà del 2016. Si tratta d’una notizia decisamente forte, le cui conseguenze sono destinate ad avere impatto per parecchio tempo, anche per la pluralità di aziende coinvolte.
La fabbrica a Foxconn
È interessante notare che l’acquisizione è stata fatta congiuntamente da Hdm Global e da Foxconn: semplificando all’estremo potremmo dire che la prima acquisisce i telefonini, la seconda prende la fabbrica, magari pensando ai tanti Oem coinvolti. Di Foxconn sappiamo tutto, ovvero conosciamo bene il gigante taiwanese che produce la gran parte dei dispositivi mobili a livello mondiale: per la precisione si chiama Hon Hai Precision Industries, ma sui mercati è nota come Foxconn Technology Group, e ad acquisire le attività di questo affare sarà la sua filiale Fih Mobile.
Un po’ meno si sa di Hmd global Oy, azienda finlandese nata nel 2015 per supportare il processo di acquisizione in Microsoft di Nokia, pagata ben 7,6 miliardi di dollari. Il suo Ceo è Arto Nummela, con un passato sia in Microsoft, sia in Nokia.
Nokia ricomincia da tre
Ed ecco che entra in gioco il terzo elemento dell’equazione, ovvero Nokia, ancora proprietaria del marchio e delle proprietà intellettuali. All’azienda ora diretta da Ramzi Haidamus verranno le royalties derivanti dalle vendite di feature phones e smartphone Android, già nel corso di quest’anno. D’altronde era circa un anno che esponenti della dirigenza parlavano con la stampa d’un ritorno sul mercato, praticamente impossibile senza un accordo con Microsoft.
Che succede di Lumia?
Certo i risultati economici della mossa di erano stati disastrosi. A fine 2014 i pezzi venduti in tre mesi furono 10,5 milioni, un anno dopo (ottobre-dicembre 2015) le vendite erano state 4,5 milioni (-54%), e nel trimestre successivo, nonostante l’arrivo di nuovi modelli, si sono venduti 2,3 milioni di pezzi (-73%). Nonostante tutto, questa parte del business resta in attivo, anche se in forte calo.
Tra gli stakeholders della questione ci sono i 4.500 dipendenti, ai quali verrà proposta l’assunzione da parte dell’acquirente o il ricollocamento internamente alle attività del venditore. Si tratta d’una questione che inevitabilmente avrà strascichi, soprattutto dopo la raffica di licenziamenti degli ultimi due anni.
C’è ora da chiedersi che fine faranno la famiglia Lumia e i relativi accordi Oem, inevitabilmente intrecciati con Windows 10, lo stesso tessuto della famiglia Surface.
Del resto, la nota ufficiale di Microsoft è abbastanza chiara: “Microsoft will continue to develop Windows 10 Mobile and support Lumia phones such as the Lumia 650, Lumia 950 and Lumia 950 XL, and phones from OEM partners like Acer, Alcatel, HP, Trinity and VAIO”, si legge.
Supportare, come è scritto, non significa continuare a produrre.
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