Fornire tutto ma poco alla volta

Met-Sogeda si propone come one stop shopping e offre in seguito altri servizi solo se si è precedentemente guadagnata i meriti sul campo

Giugno 2005, A chi afferma che si stia andando verso il multioutsourcing,
ovvero il delivery di servizi da parte di diversi fornitori, Met-Sogeda ha qualche
distinguo da fare. «Ci proponiamo con un modello one stop shopping
– afferma Mauro Tuvo, direttore della divisione business solutions
dell’azienda milanese – che non significa offrire il più ampio spettro
di soluzioni possibile. Almeno non subito. Avviciniamo il cliente con una prima
offerta, cercando poi di aggiungerne altre solo dopo aver guadagnato i meriti
sul campo»
. La proposta integrata di Met-Sogeda spazia dall’outsourcing
operativo all’help desk e al contact center e si rivolge ad aziende di medio
cabotaggio con fatturato inferiore ai 100mila euro. «Abbiamo 200 risorse
dedicate
– prosegue Tuvo – distribuite nelle sedi di Milano e Padova,
dove abbiamo anche i Data center. In particolare, per le attività di
help desk e di contact center contiamo su circa 70 persone che presto raggiungeranno
il centinaio»
. Met-Sogeda lavora con circa 50 clienti, in particolare
in ambito bancario e assicurativo, ma spazia anche nella Sanità, gestendo,
per esempio, un centro di prenotazioni unico, e nell’ambito farmaceutico. «In
questo caso
– spiega Tuvo – abbiamo fornito l’infrastruttura di Crm,
ma supportiamo la rete degli informatori scientifici su tutte le problematiche
applicative»
. Effettivamente, il vantaggio di poter fornire sia il
call center che l’help desk consente a Met-Sogeda di proporsi prima come supporto
alla clientela, o a eventuali filiali, in ambito applicativo e poi di offrire
anche il supporto su tutta l’infrastruttura It. «Un tipico approccio
verso una società assicuratrice
– illustra Tuvo – prevede la
proposizione della gestione documentale delle pratiche, estendendola poi al
call center»
. I due Data center, inoltre, offrono housing e hosting,
ma senza connettività, «almeno non direttamente»
chiarisce Tuvo e neanche servizi in Asp. «Perché gli Erp richiedono
sempre una forte personalizzazione
– prosegue il manager – e soluzioni
differenti male si prestano per un servizio in remoto»
.

Un cliente maturo
Met-Sogeda fa tutto da sola. Nessun ricorso a partner, se non a quelli tecnologici
come, per esempio, Oracle, Sap, Sas per il software, Hp e Ibm per l’hardware.
«La collaborazione può esserci in qualche singolo caso con
un outsourcer
– afferma Tuvo -, ma non con altri operatori del settore.
Cerca la partnership chi non ha competenze di servizi, noi possiamo affermare
di averla»
. L’esperienza si misura anche con la cautela con cui si
gestisce il cliente: «Il contratto di outsourcing – spiega Tuvo
prevede un periodo di transizione di circa sei mesi, su una media di tre
anni, in cui si comprendono sul campo le reali esigenze del cliente ed, eventualmente,
si modificano gli Sla. Ciò capita spesso nell’application management.
In termini generali
– conclude il manager – ho osservato una certa
maturità da parte del cliente, che ora sa di poter arrivare solo fino
a una certa soglia di riduzione dei costi se vuole mantenere una certa qualità
del servizio»
.

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