Smart Inclusion, un progetto nato al Cnr di Bologna, verrà replicato su 7 strutture ospedaliere nazionali. Non cambia l’efficienza della PA, ma migliora la vita.
Qualche volta si può riferire di iniziative che non servono ad avere consenso politico, ma che migliora la vita a molti di noi e senza la politica non sono possibili. L’esempio è davanti ai nostri occhi: il progetto Smart Inclusion permette di portare la scuola e il videocontatto con parenti ed amici direttamente sul letto dei piccoli malati di svariati ospedali italiani.
Smart Inclusion permette al piccolo paziente di seguire la lezione in diretta, visualizzando i compagni e l’insegnante, effettuando i compiti e verificando l’apprendimento dei contenuti delle lezioni. Il progetto ha l’obiettivo di rendere meno disagevole per bambini e ragazzi in età scolare la degenza ospedaliera, rendendo allo stesso tempo direttamente fruibili al personale sanitario alcuni servizi per la cura dei pazienti. Una triplice linea d’azione educativa, clinico-assistenziale e sociale.
Il ‘ponte’ tra ospedale e scuola viene costituito da due terminali. “Con la tecnologia Smart School”, spiega Vincenzo Raffaelli dell’Isof-Cnr, “le stazioni di lavoro sono costituite da un terminale posto al lato della cattedra e da una lavagna interattiva, integrata nella rete scolastica, che permette di condividere lezioni opportunamente registrate su un server”. Raffaelli dirige il Netositel, New Technology Open System Test Lab.
Raffaelli ha sviluppato la soluzione al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. “Avevamo un sogno”, ha detto il direttore del Neositel, “di allargare il campo d’installazione, ed è stato possibile grazie al ministro Brunetta”. L’interessato si è subito schermito, dichiarando di non aver avuto nessun ruolo se non l’intervento nella burocrazia. Altre sei aziende ospedaliere stanno per adottarlo: il Bambin Gesù di Roma, il Meyer di Firenze, il Gaslini di Genova, il Regina Margherita di Torino, l’Azienda Ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia. Il calendario stabilito dal Ministro prevede il completamento del piano entro il dicembre 2009.
Polimeri per la scuola
Il progetto utilizza una soluzione basata sulle tecnologie di trasmissione ad onde convogliate e particolari fibre ottiche plastiche, nel rispetto delle stringenti normative relative alle interferenze di onde radio con gli apparati elettromedicali e al possibile impatto igenico-sanitario.
“Smart Inclusion assolve a un’importantissima funzione sociale della ricerca, tradurre la conoscenza tecnologica in servizi per i cittadini”, osserva il presidente del CNR, Luciano Maiani. “Il fatto che a beneficiarne siano i bambini malati, poi, ci inorgoglisce ancora di più. Consentire ai giovani pazienti di non perdere il contatto con la famiglia e gli affetti, oltre che con il mondo esterno della scuola e degli amici, vuol dire migliorarne sensibilmente la qualità di vita nel periodo di degenza”, che spesso è molto lungo.
Il teaching divide italiano, ovvero la distanza tra chi può frequentare la scuola e chi è a letto, viene valutato in mezzo milione di giornate di formazione annue. “La banda larga porta le applicazioni software dove prima non potevano trovarsi”, ha commentato Franco Bernabè, AD di Telecom Italia, “ma si richiede un modo diverso di sviluppare soluzioni”.
Telecom ha messo a disposizione le tecnologie Smart School e Smart Hospital.