Facebook ha dato il via al fact checking di foto e video per ridurre il tasso di fake news.
L’iniziativa contro la diffusione di notizie false è contestuale a quelle intraprese dopo lo scandalo dei dati sottratti da Cambridge Analytica, come la semplificazione della gestione della privacy per aiutare meglio gli utenti, e quindi a contrastare l’uso del social network per manipolare le coscienze.
Foto e video manipolati rappresentano comunque da sempre un problema per il social media, a prescindere dall’utilizzo che se ne possa fare a fini elettorali.
Già a gennaio Mark Zuckerberg aveva dichiarato che Facebook avrebbe dato la priorità alle notizie attendibili utilizzando lo strumento del sondaggio per identificare la qualità dell’informazione. Un uscita che aveva comunque lasciato a desiderare, specie presso il mondo dei media, che vi avevano letto l’instaurazione di un meccanismo censorio.
Facebook ha cercato varie vie per arginare la diffusione di fake news e per identificarle è ricorsa anche controllori esterni e ha dato meno risalto alle storie sospette nel news feed.
L’iniziativa di fact ckecking, riporta la Reuters, non parte però negli Usa, ma in Francia, con il supporto dell’agenzia France Presse, per poi approdare ad altri paesi.
Poco si sa dei criteri utilizzati per valutare foto e video o per capire quanto una foto possa essere alterata o creata a tavolino per essere giudicata un fake.
L’intenzione espressa di Facebook è ridurre le fake audience, ossia togliere terreno a quegli stratagemmi che servono ad artefare la percezione di un particolare messaggio e ampliare la sua cassa di risonanza.
Un fenomeno che va di pari passo a quelle che vengono ritenute come false narrazioni, o titoli e linguaggi che fanno leva sulle persone per creare contrapposizioni.
Le azioni di Facebook sono complessivamente calate di oltre il 13% dal giorno in cui si è conclamato il caso Cambridge Analytica.