Si è conclusa la gara per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il 5G. Le procedure a “rilanci” della gara (“fase dei miglioramenti competitivi”) si sono svolte in 14 giornate e con 171 tornate.
In totale, le offerte hanno superato i 6,5 miliardi di euro: precisamente, il valore raggiunto è di 6.550.422.258,00 euro. Questa cifra, informa il Ministero dello sviluppo economico, supera di oltre 4 miliardi l’introito minimo fissato nella Legge di Bilancio.
Il Ministero competente ha offerto anche i dettagli suddivisi per lotti. I lotti per la banda 700 MHz FDD hanno raggiunto la quota di 2.039.909.188,00 euro. I lotti per la banda 3700 MHz hanno raggiunto una quota pari a 4.346.820.000,00 euro. Infine, i lotti per la banda 26 GHz hanno raggiunto la quota di 163.693.070,00 euro, la cifra più bassa.
Non è stata fatta alcuna offerta per i lotti di frequenze 700 MHz SDL. Pertanto i soggetti che hanno manifestato interesse potranno partecipare alla fase successiva di gara. Questa si svolgerà a partire da venerdì 5 ottobre.
Chi si aggiudica le frequenze per il 5G
La competizione più accesa si è avuta sulla banda 3700 MHz. Per queste frequenze, Telecom Italia e Vodafone Italia si sono aggiudicate entrambe un lotto di 80 MHz. Wind 3 e Iliad Italia si sono invece aggiudicate un lotto generico di 20 MHz ciascuna.
I cinque lotti disponibili in banda 26 GHz risultano suddivisi in parti uguali tra le aziende: uno per ciascuna società. Se li sono aggiudicati: Telecom Italia, Iliad Italia, Fastweb, Wind 3 e Vodafone Italia.
Per quanto riguarda la banda 700 MHz FDD, il lotto di 10 MHz riservato ai nuovi entranti è andato a Iliad Italia. Vodafone e Telecom Italia si sono aggiudicati i restanti lotti generici, due per ciascuna società.
Linkem e Open Fiber, pur ammesse alla procedura, non hanno presentato offerte, quindi restano a bocca asciutta.
Tutte le informazioni e i dettagli, totali e per ogni giornata di rilancio, sono sul sito del Ministero dello sviluppo economico.