Anche prima della crisi Covid-19 che ha spostato in digitale molte attività, il mondo del gaming si stava spostando sempre di più verso lo straming e il cloud, dal punto di vista della distribuzione, della fruizione e dell’utilizzo, ma, in realtà, per gli sviluppatori e i publisher di giochi le infrastrutture cloud rivestono già da tempo un’importanza cruciale, soprattutto per ciò che concerne il multi-player gaming online.
Infatti, ed è la stessa Google Cloud a sottolinearlo, per offrire le esperienze di gaming multiplayer che al giorno d’oggi i giocatori si aspettano, gli sviluppatori di giochi fanno sempre più affidamento su game server dedicati come opzione predefinita per la connessione dei giocatori.
Tuttavia, l’hosting e il ridimensionamento di una flotta di game server per supportare un gioco che ha diffusione globale può essere impegnativo e molte società di gaming finiscono per creare costose soluzioni proprietarie o ricorrere a offerte preconfezionate che limitano la scelta e il controllo da parte degli sviluppatori.
Agones, un progetto di hosting e scaling di game server open source basato su Kubernetes, è stato co-fondato da Google Cloud e Ubisoft proprio per offrire un’opzione più semplice per questi casi d’uso, per fornire un’alternativa sviluppata dalla community alle soluzioni proprietarie. La soluzione offre agli sviluppatori la libertà dell’hosting nonché quella di ridimensionare senza soluzione di continuità cluster di game server in ambienti multipli, su più cloud, on-premise o su macchine locali.
Ora Google Cloud ha annunciato uno step successivo per questa soluzione, vale a dire la disponibilità di Game Servers beta, un’offerta di servizio gestito di Agones.
Google Cloud sottolinea che Agones è ideale per la gestione di cluster di game server regionali, mentre Game Servers potenzia Agones per semplificare la gestione delle flotte globali di server di gioco multi-cluster.
Chi sta già eseguendo Agones nei carichi di lavoro di produzione, ha informato Google Cloud, può attivare il servizio gestito semplicemente registrando i cluster di server di gioco gestiti da Agones con la nuova API Game Servers. È anche possibile disattivare il servizio gestito in qualsiasi momento, se si desidera tornare alla gestione manuale.
Inoltre, è possibile raggruppare questi cluster in un concetto che Google Cloud chiama realm, che sono dei raggruppamenti logici di cluster Kubernetes progettati in base ai requisiti di latenza di un gioco. Gli sviluppatori possono quindi definire le configurazioni del game server e le policy di scaling per semplificare la gestione della flotta tra i realm e i cluster al loro interno, il tutto mantenendo comunque il controllo e la visibilità.
Il servizio Game Servers, sottolinea Google Cloud, può aiutare a pianificare una varietà di scenari. Ad esempio, consente di scegliere di aumentare la capacità riservata dei server di gioco per un evento di gaming pianificato o per una data e un intervallo di tempo specifici. Inoltre, è possibile automatizzare il ridimensionamento per tenere conto delle ore di punta giornaliere in diverse regioni.
In questa fase beta, ha reso noto Google Cloud, Game Servers supporterà inizialmente i cluster in esecuzione solo su Google Kubernetes Engine (GKE): l’azienda ha comunque informato che sta lavorando per offrire il supporto ibrido e multi-cloud entro la fine dell’anno.
La seconda metà del 2020 porterà anche policy di ridimensionamento più avanzate e una più profonda integrazione con il framework di matchmaking open source Open Match.
Ulteriori informazioni su Game Servers sono disponibili sulle pagine del servizio di Google Cloud.