Home Prodotti Sicurezza GDPR, le sanzioni rimangono: la smentita del Garante

GDPR, le sanzioni rimangono: la smentita del Garante

Il Garante della privacy mette uno stop alle sanzioni previste dal GDPR. Era il sogno di molti ma non è vero.

Il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha infatti smentito con poche righe sul sito dell’autorità le notizie che si erano diffuse su un differimento di sei mesi per sanzioni e controlli relativi alla piena applicazione della GDPR.

Con riferimento a notizie circolanti in Internet – si legge – è necessario precisare che non è vero che il Garante per la protezione dei dati si sia pronunciato sul differimento dello svolgimento delle funzioni ispettive e sanzionatorie né il provvedimento richiamato nei siti attiene a tale materia“.

Nessun provvedimento del Garante, peraltro, potrebbe incidere sulla data di entrata in vigore del Regolamento europeo fissata al 25 maggio 2018.

Le sanzioni dunque saranno applicate immediatamente ed è il caso di ricordare che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato internazionale annuo lordo.

La notizia sul differimento di controlli e sanzioni si era diffusa a causa di un documento datato 22 febbraio, ma pubblicato ieri sul sito del Garante. “Considerato che la delega per l’attuazione delle disposizioni del Regolamento di cui alla legge n. 205/2017 non è stata ancora esercitata e il decreto legislativo, che verrà adottato in ottemperanza alla medesima delega, sarà suscettibile di incidere profondamente sulla materia in esame, si ritiene opportuno differire l’applicazione del presente provvedimento con riferimento a quanto sopra fino a sei mesi dall’entrata in vigore del predetto decreto, fatta salva diversa determinazione del Garante adottata anche anteriormente a tale data. Ciò anche al fine di consentire all’Autorità di poter acquisire informazioni dai titolari dei trattamenti effettuati per via automatizzata o tramite tecnologie digitali”.

È questa la frase che ha portato alla fake news, ma il Garante ha precisato che il provvedimento non c’entra nulla con le sanzioni.

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