È un radicale cambiamento quello imposto alle compagnie assicurative dalle emergenti tecnologie connesse e dai comportamenti e dalle preferenze espresse dai clienti della cosiddetta generazione Y, con la quale si identificano i Millennial o Echo Boomer nati tra l’inizio degli degli Anni 80 e i primi anni del XXI secolo.
A definirne i contorni confermando l’Internet of Things e la crescente domanda digitale quali i principali segnali di rottura nell’industria assicurativa ci si è messo il World Insurance Report 2016 pubblicato da Capgemini e dall’organizzazione globale non-profit Efma, che riunisce più di 3.300 società di servizi finanziari retail provenienti da oltre 130 Paesi.
Provider technology-driven vs compagnie assicurative tradizionali
Ne viene fuori che, con quasi 20 punti percentuali più bassi di customer experience positiva espressi nella survey “Capgemini Voice of Customer”, realizzata intervistando più di 15.500 clienti in tutto il mondo, i clienti della generazione Y hanno standard più elevati in termini di aspettative sui canali digitali rispetto ai clienti più anziani. Sono, infatti, avvezzi a interagire con il proprio assicuratore fino a 2,5 volte più sui social media rispetto ad altri clienti e oltre due volte di più tramite dispositivo mobile. E dato che più di un quarto di tutti i consumatori interpellati ha in programma di acquistare o rinnovare la propria assicurazione attraverso canali digitali nei prossimi dodici mesi, appare altresì chiaro che bassi livelli di customer experience positiva tra i clienti della generazione Y sono particolarmente allarmanti per l’industria in generale, specie se quasi un quarto di questa tipologia di clienti afferma di essere propensa ad acquistare polizze assicurative da provider technology-driven non tradizionali.
L’IoT spinge verso un cambiamento dirompente
Eppure, anche di fronte a una minaccia ancora più radicale per il futuro delle compagnie tradizionali, come la prossima ondata di “tecnologie connesse”, gli assicuratori sembrano sottovalutare in modo significativo il grado con cui ecosistemi intelligenti per la casa, dispositivi wearable e droni guidati da macchine saranno ampiamente adottati.
Di certo, c’è che l’avvento delle tecnologie IoT trasformeranno i modelli di business assicurativo tradizionali, comprese le modalità attraverso le quali gli assicuratori si connettono ai propri clienti, fino al modo di valutare e gestire il rischio.
In un mondo connesso, quest’ultimo andrà ridefinito in base ai dati forniti dai dispositivi collegati, dagli ecosistemi intelligenti e dai wearable destinati ad aumentare la risk transparency che, a sua volta, porterà a nuovi modelli di business in termini di pricing e controllo del rischio stesso, la cui ownership si sposterà con le tecnologie connesse.
Compagnie assicurative verso un’inevitabile trasformazione del business
Nel breve periodo le compagnie assicurative intenzionate ad affrontare l’inevitabile trasformazione del business dovranno, pertanto, costruire strutture allo stesso tempo solide e agili.
Con l’Internet of Things che incombe significativamente sul livello di esposizione al rischio, attraverso ambienti più sicuri, l’impatto più significativo sarà sui premi, mentre il tasso di tecnologia che cambia, diventa più pervasiva nelle vite delle persone e nel commercio.
Per prepararsi a ciò, nel medio temine, le compagnie dovranno affinare la propria value proposition attraverso alleanze strategiche e data-driven insight. Le strategie di lungo termine, è l’ultimo suggerimento del report, dovranno concentrarsi sulla trasformazione del business per tenere testa all’emergere di nuovi profili di rischio e di nuovi modelli d’interazione dovuti al cambiamento dei comportamenti dei clienti e agli impatti derivanti dell’IoT sulla risk selection, sul pricing e sulla prevenzione dei sinistri.
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