È difficile a immaginare a qualcosa di diverso dalla supply chain come migliore espressione della serie di imprevisti verificatasi negli ultimi anni e relativa necessità di cambiamenti. Tra pandemia e invasione dell’Ucraina, anche una situazione all’apparenza secondaria come l’incagliamento di una nave porta container nel Canale di Suez si è trasformata in un moltiplicatore di problemi. Per uscirne, una delle strade più promettenti passa dalla business intelligence, e dagli analytics in particolare.
Un’organizzazione considerata fino a quel momento perfettamente oliata, si è invece rivelata improvvisamente fragile, compromettendo le forniture su scala mondiale, accentuando il calo nella lavorazione di materie prime e nella produzione, mettendo in discussione processi consolidati da tempo.
Di fronte all’impossibilità di gestire in autonomia processi di tale dimensione e complessità, superata la fase dell’emergenza, è importante ora capire come sfruttare l’analytics al servizio della supply chain. Uno strumento fondamentale per raccogliere i dati e trasformarli in informazioni, passando da una visione di analisi a posteriori a una sempre più orientata alla previsione.
L’importanza di avere il massimo controllo sui processi, e soprattutto come ottenerlo, è l’argomento affrontato da Giacomo Coppi, head of digital supply chain and manufacturing di SAP Italia.
Come viene attualmente sfruttata la business intelligence nella supply chain?
Se in passato l’ambito della Business Intelligence riguardava principalmente vendite e reporting finanziario, l’attuale disponibilità tecnologica e le necessità di business hanno esteso in modo ampio e sofisticato l’uso degli analytics anche alla supply chain e alla logistica, due aree molto critiche per tutte le aziende che puntano ad essere risk-resilient e sostenibili.
Avere sotto controllo tutto ciò che accade dall’ordine alla fatturazione, fino alla consegna del prodotto, permette di essere reattivi ai cambiamenti di mercato e di prevedere e reagire tempestivamente a possibili interruzioni della catena di approvvigionamento. Con sistemi di business intelligence applicati alla supply chain è possibile tenere sotto controllo per esempio l’esaurimento delle scorte, i ritardi nelle consegne rispetto alla data di consegna pattuita ed attesa, le rotture e i danni, le note di credito, i tempi di pagamento. Gli analitycs aiutano a individuare le tendenze e le aree di miglioramento che portano reali vantaggi all’azienda. Inoltre, possono anche essere incrociati con quelli dei clienti su aspetti di business come le previsioni di vendita, la disponibilità sullo scaffale e le campagne promozionali, gli aumenti e le performance, per creare reciproci vantaggi di maggior capacità predittiva ed efficienza all’azienda fornitrice e all’azienda cliente.
Cosa chiedono le aziende del settore a un software di nuova generazione, e cosa è realisticamente possibile ottenere?
Le aziende chiedono che un software di nuova generazione sia in grado prima di tutto di sincronizzare la programmazione a livello aziendale. Permettere cioè di gestire i cambiamenti con informazioni e dati di pianificazione in tempo reale provenienti da tutta l’azienda e di adattarsi rapidamente grazie all’integrazione tra pianificazione finanziaria e supply chain.
Inoltre, connettere ogni processo, integrando i processi di progettazione, pianificazione, produzione, logistica, manutenzione e assistenza e l’ecosistema dei partner ed eliminando le disconnessioni dei dati e i silos dei processi. La nostra tecnologia SAP Build Process Automation permette di automatizzare processi e attività con la semplicità del drag-and-drop. La piattaforma aiuta a digitalizzare i flussi di lavoro principali e a incorporare l’intelligenza artificiale in attività manuali che richiedono tempo e sono soggette a errori.
Infine, permettere una gestione del business sostenibile. Adottare la sostenibilità sin dal rispetto delle richieste normative in ogni fase del processo o addirittura nelle modifiche del modello di business, per diminuire costantemente le emissioni e gli scarti, favorire ambienti di lavoro più sicuri e aperti, supportare modelli di governance profittevoli con un’ampia visione strategica. Nella supply chain, la sostenibilità la vediamo applicata ai processi, dal design dei prodotti, all’operate degli asset. È un obiettivo strategico di tante aziende, per questo proponiamo SAP Sustainability Control Tower per aiutare le aziende a monitorare le prestazioni operative in base a una combinazione di indicatori di performance legati alla sostenibilità.
Sfruttando tecnologie più recenti come Intelligenza artificiale o IoT, è possibile risolvere i problemi manifestati negli ultimi anni ed evitare il ripetersi di situazioni simili?
Sicuramente con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale al servizio degli analytics e della supply chain e del processo di produzione è possibile prevedere la domanda dei clienti in modo affidabile, migliorare la gestione della catena di approvvigionamento, intervenire sull’operatività degli strumenti di previsione e la gestione degli stessi. Con l’AI, aiutiamo i nostri clienti a semplificare le operazioni e massimizzare l’efficienza grazie alla manutenzione predittiva o alla predictive quality, rispettivamente su asset e processi aziendali critici.
Quando si parla di problemi legati all’interruzione della supply chain per cause esterne, come possono essere state la pandemia prima e la guerra oggi, queste tecnologie hanno dimostrato di essere un supporto importante per superare le difficoltà senza arroccarsi su soluzioni facili, non interconnesse ai processi. Con questi strumenti, le aziende possono collaborare con tutti i partner commerciali della supply chain, inclusi fornitori, società di servizi e logistica, operatori di impianti, manutentori esterni, etc. Il vantaggio di fare parte di una rete è di avere una visibilità senza precedenti su tutti i processi della supply chain e una maggiore capacità di resistenza ai rischi presenti e futuri del proprio scenario di business.
Potete fornire un caso pratico di applicazione di business analytics al servizio della supply chain?
Posso citare il caso di Arla Foods, cooperativa internazionale con sede a Viby in Danimarca e settima azienda casearia più grande del mondo, che grazie a SAP Integrated Business Planning per la supply chain ha migliorato l’accuratezza delle previsioni e la pianificazione a breve termine utilizzando le funzionalità di rilevamento automatico della domanda. Arla aveva bisogno di una soluzione in grado di supportare l’aumento della produzione e della domanda rilevando e che le consentisse di essere più reattiva. Il cliente ha migliorato la precisione complessiva delle previsioni di oltre il 5% per intere categorie di prodotti, riducendo il tempo dedicato alle attività manuali e ripetitive di previsione di più del 10%. Inoltre, grazie a una migliore pianificazione a breve termine basata su previsioni della domanda rilevate giornalmente e allineate con modelli di domanda reali, Arla Foods ha potuto ottimizzare il riapprovvigionamento, l’implementazione e la pianificazione della produzione e le previsioni di vendita.